Presentazione della cartella infermieristica informatizzata

domenica 16 agosto 2009

Interpretare gli esami ematici

IL FOGLIO delle tue ANALISI del SANGUE

In un normale foglio di analisi troverai questa tabella.

RBC la conta dei globuli rossi
HGB il valore assoluto dell'emoglobina
HCT l'ematocrito
MCV il volume corpuscolare medio dei globuli rossi
MCH il contenuto medio di emoglobina per ciascun globulo rosso
MCHC la concentrazione corpuscolare media di emoglobina
RDW l’indice di distribuzione dei volumi eritrocitari
HDW l’indice di distribuzione della concentrazione di HB
PLT la conta delle piastrine
MPV il volume piastrinico medio
PT tempo di protrombina
PTT tempo parziale di protrombina
WBC la conta totale dei globuli bianchi o leucociti
NEUT la conta dei neutròfili
LINF la conta dei linfociti
MONO la conta dei monociti
EOS la conta degli eosinòfili
BASO la conta dei basòfili

VES la velocità di eritrosedimentazione

sideremia
ferritinemia
transferrinemia

GLICEMIA

COLESTEROLO TOTALE
TRIGLICERIDI
HDL
LDL

URICEMIA
AZOTEMIA
CREATININA

GOT o ALT
GPT o AST
GAMMA GT
FOSFATASI ALCALINA
BILIRUBINA TOTALE
BILIRUBINA DIRETTA
BILIRUBINA INDIRETTA

AMILASI
CPK o CK
TSH
FT4
FT3

CALCIO
POTASSIO
SODIO
CLORO

il sangue
Il sangue o torrente circolatorio che attraverso i vasi arteriosi e venosi raggiunge ogni tessuto del nostro organismo può essere separato in due componenti
corpuscolata ( globuli rossi e bianchi, le piastrine)
liquida chiamata anche plasma
Sottraendo al plasma alcune delle sue componenti responsabili della coagulazione sanguigna (i fattori della coagulazione) si ottiene il siero.

a cosa serve il sangue
Le principali funzioni del sangue sono:
il trasporto di ossigeno, delle sostanze nutritive, dei farmaci, dei prodotti di rifiuto, dei sali, dell'anidride carbonica e degli ormoni da e verso tutte le cellule dell'organismo.
la difesa contro gli agenti patogeni mediante le cellule bianche e le proteine da esse secrete
la termoregolazione
la riparazione dei vasi danneggiati
le informazioni di funzionalità degli organi (livello dei sali, della glicemia, degli ormoni, della pressione arteriosa e venosa, della temperatura etc)


l'emocromo
In un qualsiasi foglio di risposta di laboratorio la prima pagina viene dedicata all'emocromo completo, cioè all'analisi dei componenti corpuscolari del sangue che per convenzione si dividono in:
serie rossa: gli eritrociti ( la R red rosso delle sigle) l'emoglobina in essi contenuta (la H hemoglobin delle sigle) e le piastrine (la P platelet delle sigle). Questa serie ha lo scopo di mettere in evidenza la funzionalità del trasporto di ossigeno , mediante la composizione corretta dei globuli rossi, sia nella forma e volume sia nel contenuto di emoglobina. La funzionalità di coagulazione viene anzitutto analizzata attraverso il numero e la forma delle piastrine
serie bianca: i granulociti (a loro volta distinti in neutrofili, eosinòfili, basòfili), i monociti, i linfociti. Attraverso l'analisi di questa serie , viene mostrata la funzionalità di difesa e comunque di reazione dell'organismo in situazioni di emergenza.


1. la serie rossa
a) La conta dei globuli rossi (RBC) o eritrociti (GR) o emazie
Ogni adulto ne possiede circa 30.000 miliardi e sono i responsabili del trasporto di ossigeno per la respirazione cellulare. Si formano nel midollo osseo e per la loro produzione sono necessarie alcune sostanze come la vit.B12, l'acido folico e il ferro. La durata dei GR è di circa 120 giorni; quindi essi vengono segregati nella milza e nell'intero sistema reticolo endoteliale e scomposti. La loro materia prima viene in massima parte riutilizzata per i nuovi GR.

I valori normali della quantità assoluta circolante dei GR viene espressa con la sigla RBC

valori normali di RBC
Uomini 4.5 - 6.1 milioni/ml
Donne 3.9 - 5.4 milioni/ml

Cosa significa una riduzione degli eritrociti (RBC)?
La riduzione dei RBC si dice anemia e può verificarsi a seguito di
perdita attraverso un'emorragia evidente o interna o nascosta ad es. nelle feci o nell'urina
incompleta o difettosa struttura degli stessi GR (carenza di vit.B12, l'acido folico e il ferro)
decomposizione troppo veloce o distruzione abnorme dei GR (forma difettosa, patologia del sistema reticolo endoteliale)
Cosa significa un'aumento degli eritrociti (RBC)?
L'aumento degli eritrociti può essere dovuto a
un minore apporto di ossigeno dall'esterno (lunga permanenza ad alte quota)
una ridotta concentrazione interna di ossigeno (malattie polmonari o cardiache croniche)
una malattia del midollo osseo per produzione eccessiva dei RBC
La valutazione del quadro ematologico non avviene mai in base ad un solo valore di laboratorio; presuppone invece il confronto con altri parametri, ad esempio numero di eritrociti, emoglobina ed ematocrito.

b) l'ematocrito (HCT)
Attraverso un processo di centrifugazione, il sangue viene scomposto in parte corpuscolata e liquida, descrivendo quindi la quantità percentuale dei RBC rispetto al sangue totale. L'ematocrito costituisce quindi un altro parametro per definire la reale quantità di globuli rossi atti a trasportare ossigeno ai tessuti ed escludere anemie.
Valori normali dell’ematocrito
Uomini 42-50%
Donne 36-45%
Bambini: neonati 45-75%
1 mese 30-55%
6 mesi 34-46%
da 1 a 4 anni 33-44%
10 anni 36-43%

Cosa significa una riduzione dell'ematocrito?
Una riduzione dell'ematocrito significa che o la parte corpuscolata del sangue è diminuita (parimenti dovrebbero essersi abbassati anche il numero degli eritrociti e il valore dell'emoglobina) o che la parte liquida (ad esempio per una iperidrata­zione del corpo) è aumentata.

Cosa significa un aumento dell'ematocrito?
Un aumento dell'ematocrito può significare o un incre­mento della parte del sangue corpuscolata (poliglobulia) o una diminuzione della parte fluida (disidratazione molto grave del corpo detta ispissatio sanguinis).

C) IL VALORE ASSOLUTO DELL'EMOGLOBINA (HGB)
E’ definito come il pigmento dei globuli rossi atto a trasportare l’ossigeno ai tessuti. Quando l’HB, all’interno dei polmoni tramite il processo di respirazione, si lega all’ossigeno si chiama ossiemoglobina, un composto che conferisce al sangue il caratteristico colore rosso vivo. L’emoglobina è una grossa molecola che si forma nel midollo osseo a partire da due componenti: l’eme con atomi di ferro e una proteina a forma di doppia catena (alfa e beta), la globina, alla cui formazione provvedono principalmente la Vit. B12 e l’acido folico. Il sangue ricco di ossigeno scorre nelle arterie, quello che ne è povero nelle vene. Spesso in base al colore del sangue è possi­bile distinguere se un'emorragia è arteriosa o venosa.
Valori normali dell’HGB
Uomini 20-40 anni 13-18 g/dl
> 40 anni 14-17 g/dl
Donne 20-40 anni 12-16 g/dl
> 40 anni 12-17,5 g/dl
Bambini
Neonati 17-27 g/dl
1 mese 12-22 g/d
6 mesi 10-15 g/dI
1 anno 9,5-14,5 g/dI
4-10 anni 10-16g/dI

Cosa significa una riduzione di emoglobina?
Normalmente il valore dell'emoglobina è direttamente correlato al numero di eritrociti, quindi una loro carenza in­dica generalmente anche una scarsità di emoglobina. Un ab­bassamento del valore dell'emoglobina è perciò sintomo di un'anemia.

Cosa significa un aumento di emoglobina?
Anche nel caso di aumento dell'emoglobina si può pre­vedere un incremento dei globuli rossi (poliglobulia), le possibili cause sono quindi le stesse dell'aumento del nume­ro di eritrociti.

Quando le due catene (alfa e beta) della globina sono sproporzionate nel loro rapporto, si parla di talassemia o anemia mediterranea. Talassemia alfa o talassemia beta, a seconda del deficit. In tal caso si ha una distruzione accentuata (anemia emolitica) dei globuli rossi.
d) Gli altri parametri dei globuli per la valutazione delle anemie:
MCV
MCH
MCHC
RDW
HDW
Lo studio delle anemie è un fenomeno complesso, ma spesso negli esami di routine appaiono dei valori che vanno conosciuti.
Quando l’eritropoiesi, cioè la formazione dei globuli rossi nel midollo osseo è qualitativamente normale, l’ematocrito e il numero dei globuli rossi per ml di sangue sono strettamente correlati tra loro e subiscono variazioni consensuali. Quando, al contrario l’eritropoiesi diviene qualitativamente alterata (come in alcune anemie acquisite o congenite) questi rapporti possono modificarsi. Vengono allora studiati altri parametri come il:
MCV il volume corpuscolare medio dei globuli rossi (si ottiene dividendo l’ematocrito per il numero dei globuli rossi)
MCH il contenuto medio di emoglobina per ciascun globulo rosso (si ottiene dividendo l’HB espressa in g/dl per il numero dei globuli rossi nello stesso volume)
MCHC la concentrazione corpuscolare media di emoglobina è il rapporto fra la quantità di emoglobina in g/dl e il volume dei globuli rossi espressi nell’ematocrito.
In alcune situazioni anemiche, per esempio nelle anemie per difetto di ferro (anemie sideropeniche) il numero dei globuli rossi può essere normale o addirittura aumentato per riduzione del MCV (microcitosi) e della MCH (ipocromia). Nel caso di accentuata distruzione dei globuli rossi ( anemie emolitiche) si ha una diminuzione di RCB ma l’anemia è normocitica e normocromica per la normalità di MCV e MCH.
In altre situazioni anemiche il numero dei globuli rossi è invece diminuito più di quanto non siano ridotti l’ematocrito e l’emoglobina. Si viene allora a determinare un aumento del MCV e della MCH (macrocitosi). Questo fenomeno è caratteristico delle anemie perniciose, a causa della carenza di Vit.B12 e di acido folico (elementi essenziali alla formazione della globina) ma anche di altre anemie per difetto di formazione della struttura del globulo rosso.

In altri casi può essere aumentato il MCV ma non la MCH (microcitosi e normocromia) come nelle anemie carenziali, cioè quando vengono a mancare sia il ferro che la Vit.B12 e l’acido folico. Anche in quel caso si ha un grande globulo rosso ma scarsa MCHC, cioè diminuzione della concentrazione di emoglobina nel globulo. A seconda della caratteristica del deficit, si parlerà di megaloblastosi e megalocitosi in deficit di vitB12 e macroblastosi e macrocitosi nel deficit di acido folico.
Per una migliore valutazione delle anemie, in laboratorio oggi si applicano i cosiddetti parametri della distribuzione
RDW l’indice di distribuzione dei volumi eritrocitari vn.11-16.5 %
HDW l’indice di distribuzione della concentrazione di HB vn. 2.2-3.2 g/dl
Tutti gli eritrociti che l’analizzatore conta, vengono in questo caso riportati in un diagramma cartesiano, sul cui asse verticale viene indicato il volume delle emazie mentre sull’asse orizzontale si descrive il loro contenuto di emoglobina. Nel paziente normale la totalità delle emazie cade in un quadrante centrale del diagramma, mentre gli eritrociti di piccolo volume (microcitosi) e di basso contenuto di emoglobina (ipocromia) sono distribuiti in basso e a sinistra.
e) La sideremia. La ferritinemia. La transferrinemia.
Per la valutazione di un'anemia, cioè della diminuzione del trasporto di ossigeno ai tessuti per l'energia cellulare, si valutano anche gli elementi essenziali al formarsi dell'emoglobina e quindi del globulo rosso. La globina, com'è noto, si unisce agli atomi di ferro formando l'eme. Il ferro di deposito e di trasporto costituisce quindi un parametro essenziale per diagnosticare, prevenire e curare un'anemia.
Più della metà del ferro dell’organismo è contenuto nei globuli rossi e si rende disponibile per la formazione dei nuovi globuli a partire dalla distruzione dei vecchi, globuli da parte della milza e dell’intero sistema reticolo endoteliale. Quindi è un sistema chiuso e solo una piccola percentuale dipende dall’assorbimento intestinale. Tuttavia il ferro è distribuito anche in altre proteine di deposito circolante (sideremia) e di trasporto (transferrinemia). In alcune patologie o eventi emorragici, diminuiscono non solo l’ematocrito e l’emoglobina ma anche i parametri di deposito, di trasporto e lo stesso equilibrio di ferro nei tessuti (ferritinemia). Negli stati di anemia emolitica (accentuata distruzione dei GR) e nell'anemia perniciosa si può avere un certo incremento della ferritinemia. Un grande incremeneto si ha invece nel sovraccarico di ferro (emocromatosi).
Valori normali
Sideremia uomo 60-160mcg/dl
donna 40-140 mcg/dl
Ferritinemia uomo 30-400 ng/ml
donna fertile 15-150 ng/ml
in menopausa 30-400 ng/ml
Transferrinemia 200-300 mg/dl


2.la serie bianca
I globuli bianchi (leucociti) WBC
I globuli bianchi (leucociti) vengono chiamati anche "sentinelle del sangue” poiché svolgono una parte fondamentale nella difesa da agenti estranei o patogeni. Quando l'organismo viene messo all'erta per la comparsa di "nemici" come batteri, funghi, corpi estranei o anche per obesità e stress eccessivo, i leucociti vengono mobilitati e iniziano, se necessario, la loro lotta contro gli "intrusi".

Valori normali dei leucociti (WBC)

Adulti 4000-l0000/micronl
Bambini: neonati 9400-34000/ micronl
1 mese 5000-20000/ micronl
1 anno 6000-17000/ micronl
4 anni 5000-5500/ micronl
10 anni 4500-l3000/ micronl

Cosa significa un aumento dei leucociti?
La causa più frequente di un aumento moderato dei globuli bianchi è l'esposizione dell'organismo ad un'infiammazione provocata non da agenti patogeni. Può causare inoltre un aumento dei leucociti anche ogni forma di stress eccessivo e tutti gli stati di shock..
Un forte incremento (ma unito ad altri sintomi organici e, tuttavia, la valutazione è sempre del medico) del numero dei leucociti è presente nelle malattie più gravi del sistema sanguigno, le leucemie. Le leucemie insorgono a causa di una proliferazione neoplastica incontrollata nel midollo osseo di globuli bianchi maturi "completi" o immaturi "incompleti". Questi invadono il corpo, soppiantano gli altri elementi del sangue e inibiscono in modo irreversibile e incurabile il sistema di difesa, il sistema di coagulazione del sangue e di trasporto dell'ossigeno. In base al tipo di leucociti moltiplicatisi e al grado di aumento, viene fatta una distinzione tra leucemia acuta e cronica. A seconda del tipo di leucemia si può avere un decorso della malattia drammatico che porta al decesso in breve tempo senza possibilità di cura, oppure un'evoluzione che per anni non presenta grandi disturbi. Il tipo di approccio terapeutico varia a seconda delle proporzioni della malattia e va dalla "semplice osservazione" fino all'impiego di farmaci chemioterapici, radioterapia e trapianti dei midollo osseo.

Cosa significa una riduzione dei leucociti?
Un calo di leucociti si può trovare in quadri di infezione molto gravi, sintomatici di stati di esaurimento del sistema di difesa, di danni al midollo osseo (ad esempio a causa di medicine, radioterapia o sostanze chimiche), in molte infezioni da virus e in alcune malattie del sistema sanguigno.

iL QUADRO DIFFERENZIALE della serie bianca
In molte malattie o alterazioni del sangue, distinguere fra i diversi tipi di globuli bianchi è una preziosa fonte di informazione per la diagnosi.. L'analista può conseguirla mediante la separazione dei globuli bianchi oltre che attraverso la valutazione precisa al microscopio dei globuli rossi e delle piastrine. I globuli bianchi (leucociti) possono venire suddivisi in vari gruppi, i più importanti dei quali sono: i granulociti, i linfociti, i monociti
1) I granulociti si distinguono a loro volta in:
*neutròfili (neut) vn.45-70%
Sono i primi ad intervenire nei processi infiammatori attivando il complesso sistema di fagocitosi e con la secrezione dei fattori umorali di difesa
Cosa significa un aumento dei neutrofili
L’aumento dei neutrofili può avvenire per sforzi fisici, stress, gravidanza, ciclo mestruale, infezioni batteriche, ustioni, emorragie, disturbi metabolici come il diabete, farmaci cortisonici, leucocemie etc
Cosa significa una diminuzione dei neutrofili
La diminuzione dei neutrofili può avvenire per infezioni sia batteriche che virali, le parassitosi o per scarsa produzione degli elementi da parte del midollo; per aumento dell’attività di distruzione da parte della milza; per malattie autoimmuni etc

*eosinòfili (eos) vn. 1-3%
Sono le particelle deputate al contrasto di alcuni processi di allergia e di parassitosi

Cosa significa un aumento degli eosinofili (eosinofilia)
Gli eosinofili aumentano in fenomeni allergici di qualsiasi natura; in fenomeni di parassitosi e di autoimmunità etc
Cosa significa una diminuzione degli eosinofili (eosinopenia)
Gli eosinofili diminuiscono in caso d’infezioni batteriche gravi.

*basòfili (baso) vn 0-0.5%
Sono le particelle deputate alla produzione delle immunoglobuline
Cosa significa un aumento dei basofili (basofilia)
L’ aumento dei basofili avviene in alcune malattie autoimmuni, nella malattia di Hodgkin per maggiore produzione delle immunoglobuline
Cosa significa una diminuzione dei basofili
La diminuzione dei basofili si avvera per aumento della distruzione da parte della milza e nelle gravi immunodeficienze.

2) I linfociti (linf) vn.20-40%
Sono le cellule circolanti deputate alla difesa specializzata contro agenti estranei e una loro prima grande suddivisione li distingue in linfociti B (che in presenza dell’agente estraneo o antigene si moltiplica e si trasforma in plasmacellule secernendo le immunoglobuline o anticorpi) per la difesa immediata o umorale e linfociti T per la difesa ritardata o mediata da cellule soprattutto mediante la fagocitosi.

Cosa significa un aumento dei linfociti(linfocitosi)
L’ aumento dei linfociti avviene nelle infezioni batteriche e virali; nei processi allergici; nelle leucemie linfoidi, in alcune malattie dell’apparato endocrino come l’ipertiroidismo.
Cosa significa la presenza delle plasmacellule nel sangue (plasmocitosi)
In condizioni normali le plasmacellule non sono presenti nel sangue; si osserva invece nel mieloma multiplo, nella mononucleosi infettiva, nel morbillo, nella rosolia e nella varicella.
Cosa significa una diminuzione dei linfociti (linfopenia)
Una piccola diminuzione può essere addebitata a deficit immunitari acquisiti con infezioni croniche. In caso di immunodeficienze dopo infezioni o dopo chemioterapie o per malattie autoimmuni (del rene, della tiroide etc) o per leucemie la diminuzione deve essere molto importante.

3) I monociti (mono) vn. 3-7%

Sono cellule circolanti di grandi dimensioni deputati alla difesa immunitaria mediata da cellule soprattutto attraverso il cosiddetto processo di fagocitosi. L’agente estraneo viene letteralmente mangiato e metabolizzato all’interno.
Cosa significa un aumento dei monoliti (monocitosi)
L’aumento dei monociti avviene in alcune malattie (come la tubercolosi, la malaria etc) o altri processi patologici (malattie autoimmuni) come risposta di difesa in cui viene chiamato in causa soprattutto il sistema immunitario mediato da cellule (linfociti T e monociti). Nelle leucemie mieloidi e nei linfomi si ha semplicemente la iperproduzione o neoplasia di queste cellule.

LA VELOCITA’ DI ERITROSEDIMENTAZIONE (VES)
La misurazione della velocità con cui gli eritrociti si depositano in un tubicino verticale, in un determinato tempo, viene indicata come velocità di eritrosedimentazione. E' il procedimento più usato e conosciuto per l'accertamento di un'infiammazione nell'organismo. Di routine viene effettuata in quasi tutte le analisi del sangue: una piccola quantità del sangue prelevato (1,6 mi) viene mescolata con acido citrico (per impedire la coagulazione), successivamente il sangue viene aspirato in una pipetta lunga 200 mm. Dopo circa due ore si rileva quanti millimetri di globuli rossi si sono depositati sul fondo dei tubicino.

Valori normali della VES
Uomini 4-10 mm. all'ora
Donne 10-20 mm. all'ora.

Cosa significa un aumento della velocità di eritrosedimentazione?
Un incremento della velocità di eritrosedimentazione indica principalmente un'infiammazione acuta o cronica dell'organismo. Il sito o il tipo di infiammazione non possono tuttavia essere stabiliti tramite il semplice esame della VES. Valori elevati della velocità di eritrosedimentazione si riscontrano anche in presenza di tumori lesioni del fegato, nefropatie, anemie e in gravidanza. Sarà il quadro generale e altre indagini di laboratorio o strumentali a differenziare.
Cosa significa una riduzione della velocità di eritrosedimentazione?
Una diminuzione della VES è sempre presente quando la parte corpuscolata del.sangue è aumentata rispetto alla parte liquida. Questo risulta in determinati disturbi del quadro ematologico (vitalità anormale, globuli difettosi), ma anche come effetto secondario di alcuni farmaci.

la coagulazione del sangue
In occasione di un intervento chirurgico, l’operatore dovrà assicurarsi non solo che sia presente una quota sufficiente di sangue ma che funzioni perfettamente o quasi, il sistema di coagulazione o di tamponamento. Quando un vaso sanguigno viene comunque leso, si verifica una fuoriuscita di sangue tanto più consistente quanto più grandi sono le dimensioni della ferita. Senza contromisure da parte dell'organismo, il rischio di dissanguamento sarebbe sempre presente. A salvaguardia delle perdite di sangue, l'organismo dispone perciò di un perfetto sistema di sicurezza, il cosiddetto sistema di coagulazione. Questo consta di tre componenti principali:
La capacità dei vasi sanguigni di rimarginarsi dopo una ferita
Le piastrine (trombociti) che subito dopo una ferita si raggruppano lungo i bordi del vaso formando un tampone
I fattori della coagulazione che avviano il processo definitivo di coagulazione attraverso la produzione del coagulo impostando la riparazione del danno.

Un esame informativo sul sistema di coagulazione viene ordinato di routine in caso di intervento chirurgico. I test che vengono eseguiti comprendono di regola:
‑ la determinazione del numero delle piastrine
‑ il Tempo di Quick
‑ il tempo di tromboplastina parziale
*Le piastrine (trombociti, platelets) PLT
Sono una delle componenti più importanti del sangue: con il loro aiuto infatti, le ferite dei vasi purché non troppo estese, vengono rirnarginate normalmente entro tre minuti. Quando un vaso subisce una lesione, le piastrine si depositano sui bordi della ferita, formando un tampone (trombo) che dovrebbe impedire un'ulteriore perdita di sangue. Le piastrine cedono inoltre alcune "sostanze" che avviano appunto la coagulazione attirando altre cellule deputate alla riparazione dei danni.

Valori normali
Adulti l50.000-400.000/ml
Cosa significa un aumento delle piastrine?
Rialzi transitori delle piastrine si riscontrano ad esempio in seguito a gravi malattie infettive, in seguito a perdite acu­te di sangue o asportazione o lesione della milza (organo con funzione di deposito delle piastrine). Un forte rialzo dei valori delle piastrine porta ad un elevato rischio di trombosi.
Cosa significa una riduzione delle piastrine?
Cause della diminuzione del numero delle piastrine si possono trovare nei disturbi di produzione nel midollo osseo, ad esempio a causa di danni da raggi o da farmaci, ma anche per una carenza cronica di vitamina B12 e acido folico. Inoltre alcune malattie maligne del midollo osseo (ad esempio la leucemia) possono ridurre o ostacolare la produzione di piastrine. Un marcato abbassamento del numero di piastrine porta al mancato funzionamento del meccanismo della coagulazio­ne con il rischio di emorragia.
Oggi si usa anche valutare
il MPV volume piastrinico medio (vn 7-11 fL)
allo scopo di considerare la forma dei trombociti nelle situazioni di difetto della coagulazione.

*Il tempo di Quick (tempo di tromboplastina, tempo di protrombina) PT vn 70-120%.
Il tempo di Quick dà informazioni sull'integrità di una serie ben definita di fattori fondamentali della coagulazione. Con un campione di sangue, viene misurato il tempo di coagulazione e confrontato con i valori normali. Il Tempo di Quick serve anche come controllo nelle terapie con farmaci anticoagulanti, come ad esempio in caso di trombosi o infarto del miocardio.

*Il tempo di tromboplastina parziale (PTT) vn 33-55 secondi.
Anche la determinazione del PTT dà una visione generale del funzionamento di un'intera serie di fattori della coagulazione. Sempre con un campione di sangue e tramite l'aggiunta di un determinato fattore, viene misurato il tempo di coagulazione.

Gli esami specialistici nei difetti di coagulazione
In tutti i casi in cui i test di ricerca descritti approssimati­vamente diano indicazioni sull'esistenza di disturbi del sistema di coagulazione, è necessario prescrivere una serie di ulteriori analisi in modo da poter spiegare esattamente se il fattore della coagulazione alterato è responsabile o meno di un dato disturbo. Particolare significato assumono queste indagini in caso di sospetto di malattie ereditarie del sangue (emofilia) che rappresentano appunto difetti dei fattori di coagulazione.
I fattori della coagulazione
All'ultima fase della vera e propria coagulazione, prendono parte più di trenta differenti proteine, detti fattori della coagulazione, presenti nel plasma sanguigno, nelle piastrine e sulle pareti dei vasi sanguigni che, in una sorta di reazione a catena, la cosiddetta cascata di coagulazione, si atti­vano a vicenda. La mancanza di una di queste componenti porta ad un forte rallentamento o perfino ad un arresto della coagulazione, cosicché ferite minime arrivano ad assumere proporzioni pericolose per la vita stessa. Un esame dei fattori della coagulazione è quindi specialistico e si richiede solo se il medico debba proporre una diagnosi importante di emofilia.

LA GLICEMIA
vai alla pagina metabolismo dei carboidrati
La determinazione della glicemia si ottiene o con prelievo di sangue venoso, ad esempio tramite prelievo del sangue dalla piega del braccio, o più semplicemente e velocemente tramite prelievo da polpastrello del dito o lobo auricolare. Con quest'ultima tecnica di prelievo viene analizzato sangue ossigenato (capillare) il cui contenuto di zuccheri può essere determinato entro pochi secondi grazie ad un semplice apparecchio elettronico di misurazione della glicemia, idoneo anche per l'autocontrollo del diabete mellito.

A digiuno 60-110 mg./dl
A stomaco pieno >140 mg/100ml
Cosa significa un aumento di glicemia?
In linea di massima valori alti della glicemia indicano la presenza di un iperglicemia o di un franco diabete mellito, per cui occorre prestare atten­zione anche ad un singolo rialzo della glicemia in quanto pos­sibile segnale della presenza di un diabete. Particolarmente im­portante è conoscere quale intervallo di tempo intercorre tra l'ultima ingestione di cibo e la determinazione della glicemia.
Dopo un'alimentazione estremamente ricca di carboidrati è possibile, analizzando i valori della glicemia, trovarli au­mentati fino a 220 mg/dl, senza che per questo sia presente un diabete.

Quali conseguenze comporta un aumento del valore della glicemia?
La prima conclusione che deve essere tratta dalla determinazione di un tasso di glicemia aumentato, è la necessità di un ripetuto controllo dei valori, possibilmente anche in differenti ore del giorno, in modo da ottenere un profilo giornaliero o settimanale dei valori della glicemia. Altrettanto importante è la ricerca di zucchero nell'urina detta glicosuria che in condizioni normali è uguale a zero) che è possibile eseguire velocemente e con facilità gra­zie a strisce reattive.
In caso di valori solo leggermente aumentati, è possibile con l'aiuto della prova da carico di glucosio, chiamato in medicina test orale di tolleranza al glucosio, esaminare la funzione e la reattività delle cellule produttrici di insulina del pancreas.

Un ulteriore esame di laboratorio che rende possibile la valutazione dello stato del metabolismo dello zucchero in modo da indicare se la glicemia durante le ultime tre-quattro settimane è essenzialmente normale o più alta è l'emoglobina glicosilata (HbAlc). Questo valore dipende dalla concentrazione del glucosio all’interno del globulo rosso e aumenta in modo netto nei diabetici. E’ un elemento importante per la valutazione del rischio di complicanze vascolari.
Emoglobina glicosilata vn.7 % dell’emoglobina normale

Naturalmente dopo aver rilevato il valore dello zucchero, devono essere valutate tutte le altre malattie o fattori di disturbo che potrebbero avere causato tali variazioni di laboratorio come, ad esempio, assunzione di determinati farmaci, malattie a carico delle ghiandole surrenali e della tiroide, malattie del fegato e del pancreas.
A possibile anche una riduzione della glicemia?
La causa certamente più frequente della comparsa di un abbassamento della glicemia è un sovradosaggio di farmaci che vengono amministrati per l’iperglicemia (ipoglicemizzanti). Possono causare una caduta della glicemia anche la carenza alimentare, l’eccessivo affaticamento fisico, l’alcolismo o più raramente le malattie del pancreas e del fegato.

il metabolismo lipidico
vai alla pagina del metabolismo dei lipidi

Il colesterolo totale
Il colesterolo si trova esclusivamente nell'organismo umano e animale (non è quindi presente nei vegetali). E’ un'importante elemento costitutivo della membrana cellulare, e della struttura fondamentale per la produzione di alcuni ormoni e della vitamina D. Il colesterolo è inoltre una materia prima insostituibile per l'acido biliare.

Valori normali
colesterolo totale 100 – 220 mg/dl

I trigliceridi
I trigliceridi, chiamati anche lipidi neutri, vengono assimilati in prevalenza con l'alimentazione e solo in minima parte vengono prodotti dall'organismo stesso. Riguardo alla calcificazione dei vasi, essi non rivestono un'importanza pari a quella del colesterolo, tuttavia spesso tassi alti di trigliceridi si associano ad altre malattie del ricambio (come diabete, obesità, gotta, ipertensione arteriosa) e nelle donne, dopo la menopausa, comportano un elevato rischio di infarto del miocardio.
Poiché i trigliceridi costituiscono la parte principale dei normali grassi alimentari e vengono prodotti anche nell'organismo mediante un'alimentazione ricca di carboidrati, è possibile regolarne rapidamente il tasso attraverso un'adeguata alimentazione.

Valori normali
trigliceridi 50 – 175 mg/dl

Le lipoproteine
I grassi non sono solubili né in acqua né nel sangue. Possono tuttavia essere trasportati sen­za problemi nelle diverse parti del corpo. A questo proposito, l'organismo usa un espediente: appena i grassi giun­gono nel flusso sanguigno, essi vengono quasi "presi in spalla" da determinate proteine e trasportati alla loro destinazione.
Queste combinazioni di lipidi e proteine vengono deno­minate lipoproteine e si possono ulteriormente suddividere in differenti categorie. In relazione al loro contenuto di colesterolo e trigliceridi, secondo la densità delle loro mole­cole e secondo la loro grandezza, le lipoproteine vengono divise in 4 classi fondamentali:
- Chilomicroni
- Lipoproteine di tipo VLDL
- Lipoproteine di tipo LDL
- Lipoproteine di tipo HDL

Nella comune diagnostica di laboratorio, rivestono parti­colare importanza soprattutto due classi di lipoproteine in quanto la loro percentuale nei grassi del sangue è di notevo­le significato nella genesi dell'arterioselerosi. Oggi giorno il valore del colesterolo viene perciò diviso, quasi di routine, nelle sue componenti HDL e LDL, allo scopo di valutare i fattori di rischio che vengono descritti.

Le lipoproteine ad alta densità HDL vengono considerate lipoproteine "buone", esse sembrano proteggere le arterie dall'arterio­sclerosi. Più alto è il loro valore, maggiore sarà la protezione dal rischio:
Maschi azione protettiva elevata >>55
azione protettiva scarsa >>35-55
Femmine azione protettiva elevata >>65
azione protettiva scarsa >>45-65

Le lipoproteine ad bassa densità LDL, al contrario, vengono classificate come lipoproteine "cattive" perché favoriscono l’adesione dei grassi sulla parete delle arterie, aumentando così la probabi­lità della formazione di arteriosclerosi:
Maschi rischio medio 150-190
Femmine rischio elevato >>190

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URICEMIA e METABOLISMO PURINICO
Ogni singola proteina è costituita da un insieme di ami­noacidi, la cui specie e composizione è stabilita con esattez­za nel patrimonio genetico. Il codice di queste informazioni si trova in ogni cellula sotto forma di acido nucleico, precisamente di acido desossiribonucleico (DNA) e di acido ribonucleico (RNA).
In modo analogo al metabolismo proteico in cui è presente un ricambio basale continuo delle proteine, l'organismo compone e scompone anche acidi nucleici stabili. Elementi che non possono più essere impiegati in questo modo, ma devono ulteriormente essere scomposti ed eliminati. Le basi puriniche del DNA e dell'RNA vengono trasformate in acido urico, una sostanza che nei soggetti sani viene escreta per via renale.
Un adulto elimina da 400 a 800 mg al giorno di acido urico tramite l'urina (2/3 della quantità) e l'evacuazione (1/3 della quantità). Questo acido urico deriva per la maggior parte dal metabolismo purinico proprio dell'organismo e in minor parte da alimenti ricchi di purine (in primo luogo da carne animale).

Valori normali
Uomini 3,5-7,0 mg/dl
Donne 2,5-5,7 mg/di

Cosa significa un aumento di uricemia?
La causa più frequente di un aumento dell'acido urico (iperuricemia) è un disturbo ereditario del metabolismo che aumenta la concentrazione di acido urico nel sangue e nei tessuti. Questo fa insorgere il rischio che l'acido urico cristallizzi sotto forma di sali (urati), si depositi soprattutto nel­le articolazioni e nei reni e porti al quadro clinico della gotta. Nelle persone colpite questo disturbo si può presentare sotto forma di attacchi gottosi, che consistono in improvvise, violente e dolorose infiammazioni delle singole articolazioni (la più frequentemente colpita è l'articolazione dell'alluce). La gotta è pressoché incurabile, e porta dopo lungo tempo non solo ad una disfunzione delle articolazioni, ma anche al deposito nei reni di cristalli di acido urico, con calcoli renali e ripetute lesioni ai reni stessi. I soggetti nei quali viene riscontrata un'iperuricemia, devono innanzi tutto tentare di eliminare tutti i fattori di rischio che favoriscano un aumento dell'acido urico come l'eccesso di peso , l'pertensione arteriosa , l'ipercolesterolernía , il diabete.
Cosa significa una riduzione dell'acido urico?
Valori ridotti di acido urico si possono trovare relativamente spesso come effetti secondari innocui di farmaci specifici. Più raramente il calo trova la sua causa in gravi malattie del fegato o in intossicazioni da metalli pesanti.


LA FUNZIONALITA' RENALE
vai alla pagina dell'apparato urinario

Il sistema urinario (reni, uretere, vescica, uretra) adempie con la produzione e l'eliminazione di urina al compito vitale dell'eliminazione dei prodotti del metabolismo, le cosiddette sostanze tossiche, il cui accumulo, in caso contrario, condur­rebbe ad un'intossicazione dell'organismo. Gli organi centrali del sistema urinario sono i reni, che si trovano situati bilate­ralmente nelle immediate vicinanze della colonna vertebrale, sotto al diaframma. Essi filtrano il sangue a loro condotto at­traverso le arterie renali e l'urina prodotta, passando attraver­so l'uretere, arriva alla vescica. Quest’ultima funge da bacino di raccolta e provvede all'eliminazione delle urine.
Tramite analisi del sangue e dell'urina è possi­bile accertare malattie e disfunzioni renali spesso ad uno sta­dio iniziale, soprattutto quando non si sia ancora manifestato alcun sintomo di malattia. I più importanti valori di laborato­rio, che si riferiscono alla funzionalità renale, sono i valori sierici di creatinina e urea o azotemia.

CREATININEMIA
La creatinina è il prodotto terminale del metabolismo muscolare, e deriva da un enzima chiamato la creatinfosfochinasi che viene ceduta al sangue ed eliminata tramite i reni. Quando i reni riducono la loro funzione di filtro, cresce nel torrente sanguigno il valore della creatinina: Quest’ultima viene quindi presa a riferimento della corretta o alterata funzionalità renale
Valori normali
Uomini 0,7-1,4 mg/dl
Donne 0,6-1,2 mg/dl.

Cosa significa un aumento dei valori della creatinina?
Un aumento dei valori della creatinina può essere causato da:
• insufficienza renale acuta o cronica
• lesioni muscolari (ad esempio contusioni).
Cosa significa una riduzione dei valori della creatinina?
Valori ridotti non hanno normalmente alcun significato patologico, si possono rilevare in caso di:
• scarsa massa muscolare
• gravidanza
Con l'aiuto di ulteriori analisi di laboratorio (cioè non eseguite di routine) ( la clearance della creatinina) è possibile diagnosticare più rapidamente eventuali disturbi della funzionalità renale.

AZOTEMIA
Nell'organismo le proteine vengono continuamente composte ma anche scomposte. Gli aminoacidi prodotti dalla scomposizione vengono quindi impiegati per la costruzione di nuove proteine oppure eliminati. All'interno del fegato l'ammoniaca viene trasformata in urea non tossica ed escreta con l'urina. In laboratorio i valori della presenza nel sangue dei prodotti di scomposizione delle proteine vengono misurati o come urea o come azotemia, cioè azoto ureico.
Valori normali dell'urea 10.0 - 50.0 mg/dl
Valori normali di azotemia 5.0 - 23.0 mg/dl
Cosa significa un aumento dell'urea o dell'azotemia?
La causa più importante è un disturbo della funzionalità del rene. Altra causa è un accresciuto apporto di proteine (alimentazione troppo ricca di carne)o di aminoacidi integratori oppure una forte perdita di proteine nelle malattie con distruzione di tessuti.


FUNZIONALITA’ DEL FEGATO
E DELLE VIE BILIARI
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Organo d'importanza fondamentale per il corpo, il fegato possiede anche una straordinaria capacità di rigenerazione e una capacità di riserva che gli consente, anche in caso di perdita di 2/3 della sua massa, di riuscire ancora a svolgere tutte le sue mansioni. Condizioni dannose per il fegato sono in primo luogo gli "avvelenamenti cronici" (ad esempio un eccessivo consumo di alcolici o un abuso di farmaci) e le infiammazioni epatiche (epatiti), più raramente tumori primitivi e meta­stasi provenienti da altri organi. La conseguenza di molte malattie epatiche è innanzi tutto un aumento delle dimensioni del fegato, il quale subisce nel corso degli anni ulteriori continue lesioni fino ad arrivare alla cirrosi epatica (distruzione della maggior parte delle cellule epatiche che sono sostituite da noduli di "tessuto cicatriziale"). E possibile rilevare una disfunzione del fegato, con una serie di esami del sangue, già molto tempo prima che insorga. qualche disturbo fisico. Principalmente si ricorre alla valutazione degli enzimi epatici, che possono usare informazioni anche quantitative di un danno epatico. Ecco i più importanti enzimi epatici che possono essere determinati di routine.

GOT (TRANSAMINASI-GLUTAMMICO OSSALACETICA o ALT
GPT (TRANSAMINASI-GLUTAMMICO PIRUVICA) o AST

Entrambi gli enzimi GOT e GPT, spesso indicati insieme semplicemente come transaminasi, svolgono una importante funzione nella decomposizione delle parti fondamentali delle proteine (aminoacidi) dell'organismo. Si trovano non solo nel fegato, ma ad esempio anche nella muscolatura (cuore e muscolatura scheletrica), nel cervello e nei reni. Un aumento dei valori necessita perciò sempre di una più precisa indagine ed eventualmente della realizzazione di ulteriori
analisi come i markers dell'epatite B
Valori normali
GOT GPT
Uomini sotto 19 U/1 sotto 23 U/1
Donne sotto 15 U/1 sotto 18 U/I.

Cosa significa un aumento dei valori delle transaminasi?
Cause più frequenti di un aumento dei valori delle transaminasi sono:
- un semplice sovraccarico del metabolismo epatico
- un'epatite infettiva (ad esempio, epatite virale ma la diagnosi va confermata e sostenuta dai markers dell'epatite)
- una cirrosi epatica
- tumori e metastasi del fegato
- malattie delle vie biliari, malattie di altri organi: ad esempio, infarto del miocardio, embolia polmonare.
Una diagnosi più precisa sul significato dell'aumento dei valori delle transaminasi (ad esempio, un accertamento sull'entità dei danni presenti nelle cellule del fegato) è possibile attraverso la determinazione del rapporto GOT/GPT come pure attraverso la determinazione di un parametro di laboratorio supplementare.

GAMMA GT
(GammaGIutamilTransferasi gamma GT)
Le GammaGT sono un importante enzima del metaboli­smo proteico che reagisce molto sensibilmente in una serie di malattie del fegato e delle vie biliari.
Valori normali
Uomini sotto 28 U/I
Donne sotto 18 U/I.

Cosa significa un aumento dei valori gammaGT?
Cause principali di un aumento dei valori delle Gamma­GT sono:
• abuso di alcolici
• epatiti
• effetti collaterali dei farmaci
• malattie delle vie biliari e pancreatiti.
Cause meno frequenti sono carcinoma del fegato (o meta­stasi secondarie del fegato), infarto dei miocardio, nefropatie e altre (le GammaGT non sono presenti solo nel fegato ma si possono rilevare anche in altri organi, anche se in minore quantità). Un aumento isolato del valore delle GammaGT non indica necessariamente la presenza di una malattia; una diagnosi certa è possibile solo mediante ulteriori esami di laboratorio come i MARKERS dell'EPATITE B

FOSFATASI ALCALINA (ALP)
La fosfatasi alcalina deriva dalle ossa, dal fegato, dalle vie biliari, dall'intestino tenue e da alcune componenti de sangue. Un aumento del valore necessita perciò sempre di un'indagine più approfondita e di un'attenta comparazione con altri valori di laboratorio.
Valori normali
Bambini fino a 15 anni fino a 300 U/1
Ragazzi da 15 a 18 anni fino a 400 U/1
Adulti sotto 170 U/I.

Cosa significa un aumento dei valori della fosfatasi alcalina ?
E’ possibile rilevare un aumento dei valori della fosfatasi alcalina soprattutto nelle malattie epatiche e delle vie biliari, come nelle malattie ossee. Per poter stabilire con precisione a quale organo sia da attribuire la causa, è possibile misurare particolari sottounità (isoenzimi) della fosfatasi al­calina, ottenendo così un isoenzirna epatico, un isoenzima pancreatico, un isoenzirna osseo,e dell'intestino. Dovrà essere il medico a valutare se è necessario e utile determinare questi valori, anche prendendo in considerazione altri esami di laboratorio.

LA BILIRUBINA
La bile è costituita, insieme ad acqua e ad elettroliti, da bilirubina, acidi biliari, colesterolo e altre sostanze liposolubili. La bilirubina deriva in massima parte dalla degradazio­ne dei globuli rossi (eritrociti), che quando sono imperfetti o vecchi vengono "segregati" nella milza, nel midollo osseo, nel fegato e "scomposti" nelle loro parti costitutive. La parte dei globuli rossi, l'eme, destinata al trasporto dell'ossigeno, viene scomposta innanzitutto nella bilirubina giallognola, che può essere trasportata al fegato solo tramite il legame con molecole proteiche presenti nel sangue. Questa prima forma di bilirubina viene determinata dal laboratorio come bilirubina libera o indiretta. Essa viene separata dalle proteine a livello epatico e quindi legata ad uno specifico acido, l'acido glicuronico. Divenuta ora maggiormente idrosolubile e indicata come bilirubina diretta o coniugata, può essere eliminata con la bile nell'intestino ed eventualmente anche tramite l'urina. E' quindi possibile determinare in laboratorio le diverse frazioni della bilirubina e individuare in quale ambito dell'organismo si trovi la causa di una eventuale alterazione dei valori.

Valori normali
Bilirubina totale
Adulti fino a 1,1 mg/dl
Bambini fino a 1,0 mg/dl
Neonati valori massimi a 5/6 giorni di vita fino a 13,5 mg/dl

Bilirubina diretta
Non è normalmente presente nel sangue, i valori fino a 0,30 mg/dl possono però essere ottenuti artificiosamente tramite i comuni metodi di misurazione e sono ritenuti quindi come normali.
Bilirubina indiretta
(Si calcola mediante la sottrazione della bilirubina diretta dalla bilirubina totale)
Adulti fino 1,1 mg/dl.

Cosa significa un aumento dei valori della bilirubina totale?
Un aumento dei valori della bilirubina totale dovrebbe
sempre indurre ad ulteriori accertamenti di laboratorio
mediante la determinazione delle frazioni diretta e indiretta.

Un aumento dei valori della bilirubina indiretta può essere causato da:
• malattie che provocano un aumento della distruzione degli eritrociti circolanti (è il caso in cui la perdita giornaliera supera il 5% -invece del normale 0,8% e il fegato non riesce più a metabolizzare i prodotti di degradazione).
• neonati di 2 o 3 giorni di vita con fisiologico "ittero neonatale" (il fegato è inizialmente ancora troppo im maturo per le sue funzioni)
• neonati che,presentano un fattore Rh (Rhesus) incompatibile con il sangue materno
• soggetti con disturbi metabolici benigni di probabile origine ereditaria (ittero familiare, ecc.)

Un aumento dei valori della bilirubina diretta può essere causato da:
*infiammazioni acute del fegato (epatite A, B, C) vai aiMARKERS dell'EPATITE B
*cirrosi epatica e steatosi epatica
*tumori epatici
*disturbi del deflusso biliare (ad esempio *occlusione biliare a causa di calcoli o tumori
*effetti collaterali causati dall'assunzione di determinati farmaci.


AMILASI (ALFA-AMILASI)
L'amilasi è un enzima prodotto dal pancreas e dalla parotide. Provoca la trasformazione dell'amido in un monosaccaride (glucosio).
valori normali 40-250U/l

Cosa significa un aumento dei valori dell'amilasi?
Valori alti si possono riscontrare in presenza di:
infiammazione acuta del pancreas (pancreatite acuta)
infiammazione cronica del pancreas (pancreatite cronica)
infiammazione della parotide (parotide, ad esempio con gli orecchioni)
tumori
nefropatie (raramente).
CREATINCHINASI (CK o CPK)
La CK è un enzima che si trova solo nei tessuti muscolari dove svolge in modo determinante il compito di trasformare l'energia chimica in energia meccanica, quindi in forza fisica. La CK è presente in alte concentrazioni nella muscolatura scheletrica, in concentrazione minore nel tessuto del muscolo cardiaco e in concentrazione ancora più bassa nella muscolatura liscia (ad esempio, muscolatura intestinale). Con l'aiuto della definizione di un sottogruppo della CK, cioè CKMB, che si trova quasi esclusivamente nella muscolatura cardiaca, è possibile stabilire se un aumento della CK è stato provocato da una lesione al cuore come in un infarto (e non ad esempio da lesioni alla muscolatura scheletrica o alla muscolatura liscia). Nel pronto soccorso è spesso risolutivo per affermare la presenza di infarto miocardico, qualora l'elettrocardiogramma fosse negativo.
valori normali 40 -175 U/l

LA TIROIDE
vai a tiroide

PRINCIPI GENERALI
La tiroide è situata nella regione dei collo, davanti alla trachea, immediatamente al di sotto della laringe, ed è una ghiandola ormonale di importanza vitale per il nostro orga­nismo. Gli ormoni tiroidei, cioè la tiroxina (T4) e la tri-io­dotironina (T3) hanno un ruolo determinante nel metabolismo basale, cioè nella velocità con cui le cellule del corpo a riposo producono e consumano energia. Un eccesso di tiroxina comporta quindi un maggior consumo di energia, un deficit di tiroxina comporta una riduzione dei metabolismo basale.
Il controllo della produzione di tiroxina avviene attraverso una serie di meccanismi, dove ipofisi e ipotalamo fungono da centrali superiori. Queste vengono continuamente informate su fabbisogno e quantità disponibile di tiroxina ed intervengono in caso di un aumento o di una diminuzione della produzione di essa. Ecco perché il valore dell'ormone ipofisario stimolante la tiroide TSH ha grande valore. La materia prima più importante per la produzione di tiroxina è lo iodio. L'alterazione che si riscontra più frequentemente a carico della tiroide è un suo ingrossamento. Esso viene chiamato gozzo (struma) e la sua comparsa dovrebbe sem­pre essere ritenuta un valido motivo di controllo delle fun­zioni tiroidee. Di routine dovrebbero innanzi tutto essere determinati i valori della tiroxina (T4) e della tri-iodotiro­nina (T3). Oggi si preferisce determinare la frazione libera dei due ormoni.

TSH, TIROXINA (FT4) E TRI-IODOTIRONINA (FT3)

Valori normali
(subordinati al metodo di determinazione del laboratorio)
TSH adulti 0.2-0.4 mU/ml
FT4 Adulti 5-12 mg/dl
FT3 Adulti 80-180 mg/dl.

Anche in presenza di un gozzo è possibile rilevare valori di ormoni tiroidei normali; la causa di un ingrossamento della tiroide è spesso una carenza di iodio nell'alimentazio­ne.

Cosa significa un aumento dei valori della tiroide?
Un aumento dei valori della tiroide indica una iperfunzione tiroidea. A questo proposito spesso si riscontrano nei soggetti col­piti i seguenti sintomi:
• agitazione, nervosismo, calo di peso, diarrea
• tremore alle mani
• vampate di calore
• tachicardia, disturbi del ritmo cardiaco.

Cosa significa una riduzione dei valori della tiroide?
Una riduzione dei valori della tiroide indica una ipofun­zione tiroidea.
A questo proposito spesso si riscontrano nei soggetti col­piti i seguenti sintomi:
• aumento di peso, stipsi
• modificazioni dei capelli, gonfiore della pelle
• astenia, depressione.

I SALI MINERALI
Insieme a un apporto adeguato di calorie acqua e vitamine, sono indispensabili per la funzionalità degli organi anche i sali minerali, specie il sodio, il potassio, il cloro e il calcio. Li troviamo all'interno dell'organismo in concentrazione di grammi e vengono assimilati in tali quantità con l'alimentazione. I sali vengono sottoposti a meccanismi di eliminazione in grado di evitare una loro eccessiva concentrazione.

il CALCIO contribuisce alla formazione di ossa e denti; partecipa al processo di coagulazione, alla conduzione del sistema nervoso, alla contrattilità muscolare e alla difesa immunitaria. Fonti principali sono latte e latticini, frutta, verdura, avena integrale e noci.
valori normali 8.10 - 10.40mg/dl

il POTASSIO contribuisce all'equilibrio acido-base intraccellulare e alla ritenzione idrica; alla trasmissione nervosa, all'attività muscolare e all'efficacia della funzione di molti enzimi. Fonti principali sono la frutta come le banane, la verdure, la frutta secca, le patate, il riso integrale, il latte.
valori normali 3.5 - 5.5 mEq/l

il SODIO contribuisce all'equilibrio idrico intracellulare, alla trasmissione nervosa, alla contrattilità muscolare. Fonti principali sono la carne, il sale.
valori normali 135 - 145 mEq/l

il CLORO contribuisce all'equilibrio idrico intracellulare. Fonti principali sono il brodo di carne, il sale.
valori normali 100 - 112 mEq/l

lunedì 16 febbraio 2009

Esami ematici

GLI ESAMI DEL SANGUE
Nota. Il sangue è costituito da una parte liquida, chiamata plasma, e da una parte cellulare o corpuscolata. Nel plasma è presente una vasta gamma di sostanze quali enzimi, minerali, lipidi, ormoni, zuccheri, vitamine, proteine ecc. La parte corpuscolata è costituita dai globuli rossi o eritrociti, da globuli bianchi o leucociti e dalle piastrine. Attraverso l'analisi del sangue, non solo si riescono ad individuare le sostanze che circolano nel corpo, ma si riesce anche a capire se un organo sta funzionando bene o se invece ha qualche difetto. Gli esami sotto elencati sono i più comuni. I valori "normali" di riferimento riportati in questa pagina possono variare a seconda del laboratorio che esegue le analisi, a causa delle diverse metodologie utilizzate.E' importate precisare che se si ottengono valori diversi da quelli considerati normali non significa necessariamente che ci sia in atto una malattia, quindi non ci si deve allarmare, la cosa piu' saggia da fare quella di far valutare i risultati delle analisi dal proprio medico o da uno specialista e mai, in nessun caso, improvvisarsi esperti e fare delle diagnosi su se stessi o su altri, tantomeno assumere farmaci senza il consigli del proprio medico curante.
ACE
Enzima che converte l'angiotensina (una proteina presente nel sangue) dalla forma inattiva (angiotensina I) in quella attiva (angiotensina II) che restringe i vasi del sangue Valori di riferimento 6-12 microgrammi/l.Valori superiori possono essere determinati da cirrosi epatica, da ipertiroidismo, da nefropatie, da sarcoidosi.
ACIDO FOLICO
Vitamina essenziale per la produzione dei globuli rossi da parte del midollo osseo. E' presente nei diversi alimenti, soprattutto fegato, latte, uova e nelle verdure crude. Valori di riferimento :3-20 microgrammi (mcg)/l.Valori superiori possono essere determinati da una dieta vegetariana. Valori inferiori possono essere associati a agranulocitosi, determinati da alcolismo, da anemia, da cirrosi epatica, da epatite cronica evolutiva, da gravidanza, da insufficienza renale cronica, da malnutrizione, da neoplasia maligna, da uso di chemioterapici (farmaci attivi contro le cellule tumorali) e di estroprogestinici (associazioni di ormoni che entrano nella composizione della pillola antifecondativa).
ACIDO LATTICO
Acido debole che viene prodotto dalle cellule durante la degradazione anaerobica (processo chimico che avviene in assenza di ossigeno) del glucosio. Il contenuto normale oscilla tra i 5-18 mg/ml di sangue.Un suo aumento è determinato da varie cause : alcolismo, anemia, cirrosi epatica, da diabete, eccessi sportivi, insufficienza renale cronica, shock.
ACIDO URICO
La presenza di acido urico nel sangue è detta uricemia. E' un prodotto di scarto del metabolismo e dovrebbe essere espulso dal corpo, attraverso i reni, nell'urina. Se ciò non avviene, nel sangue aumenta il tasso di acido urico.Valori di riferimento : maschi 3,2-8,1 mg/100 ml; femmine 2,2-7,1 mg/100 ml. Valori superiori a quelli di riferimento possono essere determinati da alcolismo, da diabete mellito, da digiuno, da eclampsia, da emolisi, da gotta, da insufficienza renale cronica, da leucemia, da linfomi, da policitemia, da psoriasi, da citostatici. Valori inferiori a quelli di riferimento possono essere determinare da anemia, da epatite acuta, da gravidanza, da morbo di Hodgkin, da malattia di Wilson, da mieloma, da sindrome di Fanconi, da uso di farmaci antinfiammatori non cortisonici, da steroidi, da antimicetici. (farmaci).
ADRENALINA
Ormone naturale che accresce la velocità e la forza del battito cardiaco, provoca la dilatazione delle vie aeree, migliorando la respirazione e fa restringere (vasocostrizione) i vasi sanguigni della pelle e dell'intestino in modo che un accresciuto flusso di sangue raggiunga i muscoli, consentendo loro di fare fronte alle maggiori necessità richieste dallo sforzo fisico. Occorre ricordare che non è un esame di routine: per farne una valutazione di solito si dosa l'acido vanilmandelico urinario che è un metabolita.Valori di riferimento inferiori a 0,5 mcg/ml di sangue. Valori superiori a quelli di riferimento possono essere determinati da feocromocitoma, da infarto, da ipertensione, da morbo di Cushing, da nefrangiosclerosi. Valori inferiori a quelli di riferimento possono essere determinati da infezioni gravi, da morbo di Addison, da morbo di Parkinson, da sindrome di Waterhouse, da surrenalectomia.
ALBUMINA
E' una proteina prodotta nel fegato ; ha molte funzioni, ma la più importante è quella di mantenere costante il livello dei liquidi nei vasi sanguigni; quando i livelli sono bassi i liquidi si diffondono nei tessuti, causando gonfiore. Valori di riferimento : 55-65% oppure 3,5-5g/100 ml.Valori superiori al normale possono essere determinati da disidratazione, da sarcoidosi, da tromboangioite o morbo di Bürger. Valori inferiori a quelli di riferimento possono essere determinati da alcolismo, da deficit ereditario, da cirrosi epatica, da collagenopatia, da gravidanza, da infiammazioni, da insufficienza renale cronica, da ipertiroidismo, da leucemie, da malnutrizione, da neoplasie maligne, da pancreatite, da ustioni.
ALCOL ETILICO
Detto anche etanolo, è presente nelle bevande alcoliche Nel sangue deve essere assente. Il limite permesso per legge per poter guidare deve essere inferiore a 80mg/100ml.In rapporto alla quantità gli effetti si possono così sintetizzare:- stato euforico 100-200mg/100ml ovvero 0,1-0,2%- stato soporoso 200-300mg/100ml ovvero 0,2-0,3%- stato comatoso 300-500mg/100ml ovvero 0,3-0,5%- morte potenziale > 500mg/100ml ovvero > 0,5%
ALDOSTERONE
Ormone secreto da una parte delle ghiandole surrenali, la corticale surrenale : è di grande importanza per controllare la pressione del sangue e regolare la concentrazione di sodio e potassio. Valori di riferimento : a riposo 10-100 nanogrammi/100ml, dopo sforzo inferiore a 500 nanogrammi/100 ml.Valori superiori a quelli di riferimento possono essere determinati da feocromocitoma, da gravidanza, da ipertiroidismo, da nefrangiosclerosi ipertensiva, da uso di contraccettivi e diuretici. Valori inferiori a quelli di riferimento possono essere determinati da diabete mellito, da etilismo (abitudine a fare uso di bevande alcoliche), da gravidanza a termine, da insufficienza del surrene, da ipopituitarismo, da sindrome adreno genitale, da surrenalectomia.
ALFA 1 GLOBULINA
Appartiene al gruppo delle globuline.Valori di riferimento : 2-5% oppure 0,2-0,4g/100ml.Valori superiori a quelli di riferimento possono essere determinati da brucellosi, da insufficienza renale cronica, da ittero ostruttivo, da leucemie acute, da neoplasie maligne, da reumatismo articolare acuto, da sepsi, da traumi, da ustioni. Valori inferiori a quelli di riferimento possono essere determinati da enteropatie, da epatite acuta virale, da epatopatia cronica, da leucemia linfatica cronica, da malattia di Wilson.
ALFA 2 GLOBULINA
Appartiene al gruppo delle globuline.Valori di riferimento 7 - 10% oppure 0.4 - 0.8 g/100 ml. Valori superiori a quelli di riferimento possono essere determinati da colecistite, da infarto cardiaco, da insufficienza renale cronica, da leucemia acuta, da morbo di Hodgkin, da neoplasie maligne. Valori inferiori a quelli di riferimento possono essere determinati da gastroenterite, da steatorrea.
ALT
Vedi Transaminasi GPT.
AMILASI
Un enzima che interviene nella idrolizzazione dell'amido introdotto principalmente nel pancreas, meno nelle ghiandole salivari.Valori di riferimento 10 - 220 U/l.Valori superiori a quelli di riferimento possono essere determinati da alcolismo, da calcolosi biliare, da gravidanza extrauterina, da insufficienza renale cronica, da morbillo, da parotite epidemica, da pancreatite acuta, da ulcera peptica, da uso di diuretici, da antinfiammatori non cortisonici, da steroidi.Valori inferiori a quelli di riferimento possono essere causati da cirrosi epatica, da epatite acuta virale, da intossicazione, da esteri fosforici, da necrosi del pancreas.
ALFA 1 O ANTITRIPSINA
Proteina che inibisce gli enzimi che scindono le proteine tripsina o chimotripsina Valori di riferimento 190 - 350 mg/100 ml.Valori superiori a quelli di riferimento possono essere causati da AIDS, da collagenopatie, da infezioni gravi, da neoplasie, da uso di contraccettivi.Valori inferiori a quelli di riferimento possono essere causati da carenza congenita, da cirrosi epatica, da enfisema polmonare, da ulcera peptica, da ustioni.
APTT
Vedi PT o tempo di protrombina.
AST
Vedi Transaminasi GOT.
AZOTEMIA
E' il tasso della quantità di azoto nel sangue ed indica con precisione la funzionalità dei reni; valori diversi da quelli di riferimento indicano una imperfetta depurazione del sangue da parte dei reni.Sono ritenuti valori normali 10 - 50 mg/100 ml.Valori superiori a quelli normali possono essere causati da cirrosi, da collagenopatie, da diabete mellito, da disidratazione, da emorragie gastrointestinali, da glomerulonefrite, da gotta, da leptospirosi, da mieloma multiplo, da nefrangiosclerosi, da pielonefrite, da sindrome di Conn, da shock, da TBC renale, da traumi, da ustioni.Valori inferiori a quelli normali possono essere causati da dieta ipoproteica, da epatite acuta virale, da ipopituitarismo, da necrosi epatica, da uso di salicilati (farmaci) e glucocortisoidi.
BASOFILI
Una delle forme dei globuli bianchi o leucociti .Valori normali 0-2% del totale dei leucociti. Valori superiori a quelli normali possono essere determinati da epatite acuta, da insufficienza renale cronica, da leucemia, da morbillo, da pertosse, da rettocolite ulcerosa. Valori inferiori a quelli normali possono essere causati da gravidanza, da infezioni acute, da ipertiroidismo, da uso di estrogeni.
BILIRUBINA
E' un pigmento contenuto nella bile dell'uomo. Essa si riforma in seguito alla demolizione dell’emoglobina appartenenti ai globuli rossi smantellati al termine della loro vita (circa 120 giorni). Questa bilirubina viene trasportata dal sangue che la trasforma per renderla solubile in acqua.Si divide in bilirubina diretta (già formata dal fegato) indiretta (non ancora "lavorata" dal fegato).Se il fegato si ammala oppure vengono distrutti globuli rossi in eccesso (anemia emolitica) la bilirubina aumenta. Il suo aumento si accompagna ad una colorazione della congiuntiva oculare e della pelle (ittero).
BILIRUBINA DIRETTA
Vedi Bilirubina.Valori normali inferiori a 0.2mg/100ml.Valori superiori al normale possono essere determinati da cirrosi epatica, da epatite tossica, da infezioni gravi, da neoplasie epatiche, da toxoplasmosi, da uso di contraccettivi, di citostatici, di tetraciclina (antibiotici), di antinfiammatori non cortisonici, di steroidi.
BILIRUBINA INDIRETTA
Vedi Bilirubina.Valori normali inferiori a1mg/100ml.Valori superiori al normale possono essere determinati da anemia emolitica, da anemia perniciosa, da ematomi, da emorragie gastrointestinali, da ipertiroidismo, da malattia di Gilbert, da interventi diretti a ridurre la anomala pressione dovuta a un eccesso di liquido (liquido cerebrospinale, sangue), da uso di steroidi, da rifampicina (farmaco antibatterico usato nella terapia della tubercolosi).
CALCIO
E’ un metallo che entra (come ione, particella con carica positiva) nella maggior parte dei processi biologici. La ricerca di questa sostanza è molto richiesta, perchè il calcio è fondamentale per il nostro corpo. è essenziale non solo per la formazione e lo sviluppo delle ossa, dei denti e delle unghie, ma anche per il processo di coagulazione del sangue, per l’attività dei muscoli e per il sistema nervoso centrale, per la digestione di alcuni cibi. L’organismo lo assorbe attraverso gli alimenti, del quale ne sono particolarmente ricchi il latte e i suoi derivati, le uova, il pesce, la frutta, gli ortaggi a foglia verde. La sua presenza nel sangue è detta calcemia. Un aumento marcato (ipercalcemia) può causare calcificazioni, alterazioni dell’elettrocardiogramma, stitichezza, nausea, calcoli renali. Una diminuizione marcata provoca la tetania (contrazione muscolare involontaria).Sono considerati valori normali 9 - 11 mg/100 ml di sangue (nel bambino 10 - 12) Valori superiori a quelli considerati normali possono essere determinati da acromegalia, dall’uso di contraccettivi, da farmaci cortisonici, da diuretici, da iperparatiroidismo, da iperprotidemia, da ipersensibilità alla vitamina D, da ipervitaminosi D, da leucemia, da linfomi, da metastasi ossee, da mieloma multiplo, da morbo di Hodgkin, da morbo di Paget, da malattia di Von Recklinghausen da sarcoidosi, da tireotossicosi, da uso di farmaci contenenti litio.Valori inferiori al normale possono essere causati da carenza di vitamina D, da cirrosi epatica, da deficit di apporto alimentare, da insufficienza renale cronica, da ipoparatiroidismo, da osteomalacia, da pancreatite acuta, da paratiroidectomia, da steatorrea.
CALCITONINA
Ormone prodotto da gruppi di cellule e che, nell’uomo, sono situate nella tiroide; controlla il livello di calcio che è presente nel sangue rallentando la velocità con cui il calcio stesso viene liberato dalle ossa (abbassa il calcio ematico). Sono considerati valori normali quelli inferiori a 15 picogrammi (pg)/ml. Valori superiori a quelli normali possono essere determinati da alcolismo, da gravidanza, da neoplasia della mammella, del polmone e della tiroide.
CERUPLASMINA
Globulina prodotta dal fegato, permette il trasporto del rame nel sangue. Sono considerati valori normali 20 - 50 mg/100 ml.Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da cirrosi epatica, da linfogranuloma maligno, da malattia di Hodgkin, da reumatismo agli arti, da uso di estroprogestinici.Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da alcolismo, da epatite cronica, da malnutrizione, da morbo di Wilson.
COLESTEROLO
E’ un grasso; importante costituente delle cellule dell’organismo. Può avere origine dal cibo (latte e derivati, carne, uova ecc.), ma la maggior parte è fabbricata dal fegato a partire da una vasta gamma di sostanze. La ricerca di questa sostanza nel sangue concorre, con la ricerca dei trigliceridi, a valutare i grassi nell’organismo. Può essere eliminato (tramite la sintesi degli acidi biliari) per via epatica (fegato) o per via intestinale. Viene differenziato in due gruppi:1-Colesterolo "buono" o HDL perchè se la maggiore parte del colesterolo presente nel sangue è sottoforma di lipoproteine a elevata densità (High Density Lipoproteins, HLD) sembra avere un effetto protettivo nei confronti della malattia arteriosa, perchè le molecole HDL hanno una struttura molto grande e tali dimensioni consentono loro di "spazzare" fisicamente le arterie e di ripulirle dai depositi arteriosclerotici; inoltre le HDL hanno la funzione di riportare il colesterolo nel fegato, quindi di sottrarlo al sangue; quindi il colesterolo HDL è molto utile ed è importante che il suo livello sia alto, maggiore di 35 mg/dl; una persona che ha un colesterolo totale alto ma un HDL a un livello maggiore di 35 non è a rischio, quanto una persona che insieme a un colesterolo totale alto, presenta un livello di HDL basso, inferiore a 35.2-Colesterolo "cattivo" o LDL perchè se la maggiore parte del colesterolo è sottoforma di lipoproteine a bassa densità (Law Density Lipoproteins, Ldl) aumenta il rischio di sviluppo di aterosclerosi. Il colesterolo è una sostanza essenziale, che rappresenta la base chimica per la sintesi di alcuni ormoni ed entra in gioco anche come "mattone" nella formazione di tutte le membrane delle cellule. Sono considerati valori normali 120 - 220 mg/100 ml per il colesterolo totale, 40 - 80 mg/100 ml per l’HDL, 70 - 180 mg/100 ml per l’LDL.Valori superiori a quelli considerati normali possono essere causati da diabete, da epatite cronica, da uso di contraccettivi, da intossicazione, da ipoproteinemie, da ipotiroidismo, da lupus eritematoso, da morbo di Cushing, da obesità, da pancreatite acuta, da sindrome nefrosica.Valori inferiori a quelli considerati normali possono essere causati da anemie croniche, da epatopatie terminali, da ipertiroidismo, da morbo di Addison, da malnutrizione, da sepsi, da malassorbimento, da malattie neoplastiche.
CREATININA
E’ un componente del sangue che viene eliminato con l'urina; segnala la funzionalità del rene in quanto viene eliminata dai reni stessi attraverso l’urina. Se la presenza di creatinina nel sangue è troppo elevata, ciò significa che i reni non riescono a farla passare nelle urine e quindi non svolgono bene il loro lavoro. In alcuni casi anche il fatto di alimentarsi di troppa carne può contribuire ad alzare il tasso di creatinina nel sangue.Sono ritenuti valori normali 0 - 1,5 mg/dl.Valori superiori a quelli considerati normali possono essere causati da insufficienza renale, da dermatomiosite, da eccessi sportivi, da ipertiroidismo, da miastenia, da traumi, da ustioni.Valori inferiori possono essere causati da anemie, da atrofia muscolare, da ipotiroidismo, da leucemia, da mioglobinuria.
CURVA GLICEMICA
Esame di tolleranza al glucosio che permette una sicura diagnosi del diabete. Viene eseguita facendo prelievi del sangue a digiuno e dopo l’introduzione di 100 grammi di glucosio.Valori normali massimi: - a digiuno 120 mg/100 ml- dopo 30 minuti 170 mg/100 ml- dopo 60 minuti 170 mg/100 ml- dopo due ore 130 mg/100 ml- dopo tre ore 110 mg/100 ml
ELETTROFORESI
L’elettroforesi del siero analizza le proteine presenti nel siero del sangue. Le proteine del siero sono importantissimi valori, che possono mettere in luce un gran numero di malattie. La maggior parte di queste proteine viene prodotta dal fegato e alcuni tipi di proteine vengono rilasciate nel sangue da cellule del sistema immunitario, cioè il sistema delle difese naturali dell’organismo. è un esame che deve essere effettuato a digiuno. L’uso di antibiotici può dare dei risultati non corretti. Con questo esame vengono individuate, in particolare, le seguenti proteine (vedere le singole voci): albumina, alfa 1 globuline, alfa 2 globuline, beta globuline, gamma globuline.
EMATOCRITO (HMT)
Esame che misura la quantità percentuale dei globuli rossi rispetto alla frazione liquida del sangue; la sua sigla è HMT.Valori considerati normali sono 38 - 52% per l’uomo, 36 - 46% per la donna.Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da alcolismo, da diabete, da insufficienza renale acuta, da peritonite, da policitemia, da poliglobulia, da uso di diuretici, da ustioni, da vomito, da disidratazione.Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da anemie, da aplasie midollari, da carenza di ferro, da carenza di vitamina B12, da cirrosi epatica, da collagenopatie, da emorragie, da infezioni gravi, da insufficienza renale cronica, da leucemie, da tumori maligni.
EMOCROMO
E’ l’esame del sangue più eseguito. Esso contempla il conteggio del numero dei globuli rossi (eritrociti), dei globuli bianchi (leucociti) e delle piastrine (trombociti), nonchè la determinazione quantitativa dell’emoglobina. Con la formula leucocitaria, il laboratorio fornisce la percentuale di ciascun tipo di globulo bianco (granulociti neutrofili, eosinofili e basofili monociti, linfociti). In conclusione l’emocromo è suddiviso al suo interno in diverse "sottoanalisi" a seconda che esse riguardino ora l’uno ora l’altro componente del sangue. Tra queste si ricordano l’ematocrito (HMT), l’emoglobina (Hb), il conteggio dei globuli bianchi, il conteggio delle piastrine (vedere le singole voci).è detto anche esame emocromocitometrico che letteralmente significa "misurazione del colore del sangue e del numero delle sue cellule, cioè dei globuli". Implica un prelievo di poche gocce di sangue e non arreca che un fastidio minimo.L’emogramma normale (ci sono varianti in rapporto all’età e al sesso), è così rappresentato: Formula leucocitaria- Eritrociti 4-5 milioni/mmc- Leucociti 4-8 mila/mmc- Piastrine sino a 150000/mmc- Emoglobina (Hbg) 16%- Linfociti 20-35%- Monociti 3-7%- Neutrofili 55-65%- Eosinofili 0-3%- Basofili 0-2%
EMOGLOBINA (Hb)
Proteina, costituente principale dei globuli rossi, adibita principalmente al trasporto dell’ossigeno dai polmoni ai tessuti; nel suo viaggio di ritorno nel sangue venoso l’emoglobina trasporta invece anidride carbonica ai polmoni dai quali questa viene espulsa con l’aria espirata. La sua formazione avviene nel midollo osseo simultaneamente a quella degli eritrociti immaturi; in un globulo rosso esistono circa 350 milioni di molecole di emoglobina, ciascuna delle quali in grado di trasportare quattro molecole di ossigeno.Sono considerati valori normali quelli compresi fra 14-18 g/100 ml per gli uomini e 12-16 g/100ml per le femmine Valori superiori a quelli considerati normali possono essere causati da diarrea, da disidratazione, da enfisema, da policitemia, da poliglobulia, da shock, da ustioni, da trasfusioni ripetute Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da aplasia midollare, da collagenopatie, da deficit di ferro, da deficit di vitamina B12, da emorragie, da epatopatie, da infezioni gravi, da insufficienza renale cronica, da leucemie, da morbo di Cooley, da morbo di Crhon, da metrorragia, da neoplasie maligne, da ulcera peptica, da morbo di Hodgkin.
EOSINOFILI
E’ una varietà di globuli bianchi Valori normali fino a 250/mmc Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da allergie, da eczemi, da granulomatosi, da leucemie, da morbo di Addison, da morbo di Hodgkin, da neoplasie maligne, da irradiazioni, da scarlattina Valori inferiori a quelli considerati normali possono essere causati da agranulocitosi, da insufficienza renale cronica, da interventi chirurgici, da ipotiroidismo, da shock anafilattico, da traumi, da uso di farmaci cortisonici
ERITROCITI (RBC)
O globuli rossi, corpuscoli che trasportano ossigeno e anidride carbonica, del diametro medio di 8 micron (8 millesimi di millimetro) a forma di disco Valori normali 4.800.000 - 5.600.000 /mmc (millimetro cubo) per l’uomo e 4.600.000 - 5.200.000 /mmc per la donna. Alla nascita sono molto di più, tra i 7 e gli 8 milioni/mmc, ma dopo pochi giorni scendono ai valori normali. Essendo 5 i litri di sangue, possediamo in totale 25 mila miliardi di globuli rossi (l’uno accanto all’altro coprirebbero una superficie pari a quella di un campo di calcio). All’esame è possibile calcolare anche altri parametri dei quali riportiamo anche i valori ritenuti normali:- MCD (Mean Corpuscolar Diameter = diametro medio di ciascun eritrocita) 7-8 micron - MCV(Mean Corpuscolar Volume = volume medio dei globuli rossi) HMT/n° globuli rossi in milioni 80-94 femtolitri - MCH (Mean Corpuscolar Haemoglobin = quantità di emoglobina presente in ciascun globulo rosso) Hb/n° globuli rossi in milioni 27-32 picogrammi - MCHC (Mean Corpuscolar Haemoglobin Concentration = concentrazione media di emoglobina in ciascun globulo) Hb/HMT 28-36 g/100ml di soli globuli rossi - MCT(Mean Corpuscolar Thickness = spessore medio di ciascun globulo rosso) 1,7-2,5 micron - PCV (Packed Cell Volume = volume dei globuli ammassati rispetto al sangue totale) donna 36-47% uomo 40-50% Valori superiori al normale possono essere causati dall’altitudine, da insufficienza respiratoria, da policitemia, da talassemia .Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da anemie o da emorragia.
ESTROGENI
Ormoni femminili che guidano nelle bambine lo sviluppo dell’apparato genitale femminile; sono secreti dall’ovaio, dal surrene, dalla placenta durante la gravidanza, dal testicolo. Regolano il ciclo mestruale, la gravidanza, la fertilità, i caratteri sessuali.I valori normali sono variabili per età, sesso, fase del ciclo, tipo di estrogeno.Valori superiori a quelli considerati normali possono essere causati da cirrosi epatica, da gravidanza, da neoplasia dell’ovaio, del surrene e del testicolo, da uso di contraccettivi.Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da gestosi, da ipogonadismo, da ipopituitarismo, da iposurrenalismo.
FATTORE II O PROTROMBINA
Globulina che partecipa al processo di coagulazione del sangue. Si definisce protrombinemia la presenza di protrombina nel sangue.Si misura come attività protrombinica(70 - 110%). Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da eccesso di vitamina K e da uso di contraccettivi.Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da cirrosi epatica, da collagenopatie, da epatite, da carenza di vitamina K, da insufficienza renale cronica, da pancreatite, da uso di salicilati, di antibiotici, di anticoagulanti.
FERRITINA
Indica il ferro presente a livello del fegato, cioè la riserva in ferro Sono considerati valori normali 5 - 177 ng (nanogrammo, 1 ng = 1 miliardesimo di grammo) /100ml. Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da eccessiva introduzione di ferro, da emacromatosi, da leucemia, da neoplasie maligne, da trasfusioni.Valori inferiori a quelli considerati normali possono essere causati da poca introduzione di ferro, da emorragie, da gravidanza.
FERRO
Elemento essenziale per alcuni enzimi e per la formazione del pigmento dei globuli rossi e quindi è indispensabile per il trasporto dell’ossigeno a tutti i tessuti del corpo umano. La sua concentrazione nel sangue è detta sideremia. Il ferro si "muove" nel corpo grazie ad altre sostanze, le proteine, che lo catturano e lo depositano nei tessuti oppure lo mettono in circolo.Sono considerati normali valori di 37-147 mcg (microgrammi)/100 ml. Il valore del ferro è, però, molto variabile: è più alto al mattino e si modifica a seconda delle condizioni dell’individuo in quello specifico momento, ad esempio in corso d'infezione si abbassa. Per ottenere risultati più precisi, bisogna dosare un’altra sostanza, la ferritina: se questa si abbassa , significa che i depositi di ferro sono molto scarsi.Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da anemia aplastica, da anemia mediterranea, da epatite virale acuta, da leucemie, da trasfusioni.Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da allattamento, da anemia dovuta a scarsa introduzione di ferro con gli alimenti (si trova in fegato, in uova, in pesci, in ortaggi a foglia verde, in frutta a guscio e limoni), da diabete, da emorragie, da età avanzata, da infezioni croniche, da insufficienza renale, da neoplasie.
FIBRINOGENO
Sostanza proteica (globulina) che interviene con gli altri fattori della coagulazione a favorire la coagulazione del sangue, in quanto si trasforma in fibrina (proteina filamentosa che forma l’impalcatura del coagulo).Sono considerati normali valori di 200-400 mg/100 ml.Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da artrite reumatoide, da arteriosclerosi, da cirrosi, da epatite virale, da gotta, da gravidanza, da infarto del miocardio, da insufficienza renale, da mieloma multiplo, da uso di contraccettivi, da traumi, da ustioni.Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da carcinoma della prostata, da emorragie, da intossicazioni da fosforo, da infezioni gravi, da insufficienza epatica, da somministrazione di anticoagulanti.
FOSFATASI ACIDA TOTALE E PROSTATICA
E’ un enzima dosabile nel sangue, prodotto dalla prostata, dalla milza, dal fegato, dai globuli rossi, dalle piastrine e dal midollo osseo. Il dosaggio della frazione prostatica serve in modo particolare per confermare o meno il sospetto di cancro della prostata Sono considerati valori normali della fosfatasi acida prostatica sino a 4,2 mU/ml per gli uomini e fino a10 per la fosfatasi acida totale e sino a 3 mU/ml per le donne.Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da carcinoma alla prostata, da emolisi,da infarto del miocardio, da iperparatiroidismo, da ipertrofia della prostata, da malattia di Gaucher (malattia ereditaria a carattere familiare, dovuta ad accumulo di una sostanza grassa, la cerasina, e di altre simili, nelle cellule della milza, dei polmoni e delle ghiandole endocrine), da malattia di Paget, da metastasi ossee, da mieloma multiplo, da osteopetrosi.
FOSFATASI ALCALINA
E' un enzima dosabile nel sangue, prodotto dall’intestino, dal fegato, da ossa e placenta; si trova nelle vie biliari. Il suo dosaggio viene eseguito per stabilire, in modo particolare, eventuali malattie delle ossa.sono considerati valori normali 90-250 mU/ml negli adulti e 100-700 mU/ml nei bambini Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da artrite deformante, da carcinoma biliare, da epatite, da malattia di Paget, da metastasi epatiche e ossee, da mieloma, da mononucleosi, da osteomielite, da rachitismo, da sarcoidosi, da fratture ossee,da insufficienza renale, da sarcoma osteogenico, da diete ricche di proteine. Un suo aumento, insieme all’aumento di transaminasi (vedere), di bilirubina (vedere) e gamma GT (vedere), può quasi sicuramente decretare la presenza di una alterazione alle vie biliari.Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da anemia, da età avanzata, da ipotiroidismo, da malnutrizione.
FOSFOLIPIDI
Prodotti a livello epatico, partecipano alla formazione delle lipoproteine (colesterolo HDL, LDL).Sono considerati valori normali 100-300 mg/100 ml.Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da bulimia, da cirrosi epatica, da diabete mellito, da epatopatie croniche, da insufficienza renale cronica, da iperlipemia, da ipertiroidismo, da obesità, da pancreatite cronica.Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da anoressia, da digiuno, da ipertiroidismo, da malnutrizione, da steatorrea.
FATTORE II O PROTROMBINA
Globulina che partecipa al processo di coagulazione del sangue. Si definisce protrombinemia la presenza di protrombina nel sangue.Si misura come attività protrombinica(70 - 110%). Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da eccesso di vitamina K e da uso di contraccettivi.Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da cirrosi epatica, da collagenopatie, da epatite, da carenza di vitamina K, da insufficienza renale cronica, da pancreatite, da uso di salicilati, di antibiotici, di anticoagulanti.
FERRITINA
Indica il ferro presente a livello del fegato, cioè la riserva in ferro Sono considerati valori normali 5 - 177 ng (nanogrammo, 1 ng = 1 miliardesimo di grammo) /100ml. Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da eccessiva introduzione di ferro, da emacromatosi, da leucemia, da neoplasie maligne, da trasfusioni.Valori inferiori a quelli considerati normali possono essere causati da poca introduzione di ferro, da emorragie, da gravidanza.
FERRO
Elemento essenziale per alcuni enzimi e per la formazione del pigmento dei globuli rossi e quindi è indispensabile per il trasporto dell’ossigeno a tutti i tessuti del corpo umano. La sua concentrazione nel sangue è detta sideremia. Il ferro si "muove" nel corpo grazie ad altre sostanze, le proteine, che lo catturano e lo depositano nei tessuti oppure lo mettono in circolo.Sono considerati normali valori di 37-147 mcg (microgrammi)/100 ml. Il valore del ferro è, però, molto variabile: è più alto al mattino e si modifica a seconda delle condizioni dell’individuo in quello specifico momento, ad esempio in corso d'infezione si abbassa. Per ottenere risultati più precisi, bisogna dosare un’altra sostanza, la ferritina: se questa si abbassa , significa che i depositi di ferro sono molto scarsi.Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da anemia aplastica, da anemia mediterranea, da epatite virale acuta, da leucemie, da trasfusioni.Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da allattamento, da anemia dovuta a scarsa introduzione di ferro con gli alimenti (si trova in fegato, in uova, in pesci, in ortaggi a foglia verde, in frutta a guscio e limoni), da diabete, da emorragie, da età avanzata, da infezioni croniche, da insufficienza renale, da neoplasie.
FIBRINOGENO
Sostanza proteica (globulina) che interviene con gli altri fattori della coagulazione a favorire la coagulazione del sangue, in quanto si trasforma in fibrina (proteina filamentosa che forma l’impalcatura del coagulo).Sono considerati normali valori di 200-400 mg/100 ml.Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da artrite reumatoide, da arteriosclerosi, da cirrosi, da epatite virale, da gotta, da gravidanza, da infarto del miocardio, da insufficienza renale, da mieloma multiplo, da uso di contraccettivi, da traumi, da ustioni.Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da carcinoma della prostata, da emorragie, da intossicazioni da fosforo, da infezioni gravi, da insufficienza epatica, da somministrazione di anticoagulanti.
FOSFATASI ACIDA TOTALE E PROSTATICA
E’ un enzima dosabile nel sangue, prodotto dalla prostata, dalla milza, dal fegato, dai globuli rossi, dalle piastrine e dal midollo osseo. Il dosaggio della frazione prostatica serve in modo particolare per confermare o meno il sospetto di cancro della prostata Sono considerati valori normali della fosfatasi acida prostatica sino a 4,2 mU/ml per gli uomini e fino a10 per la fosfatasi acida totale e sino a 3 mU/ml per le donne.Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da carcinoma alla prostata, da emolisi,da infarto del miocardio, da iperparatiroidismo, da ipertrofia della prostata, da malattia di Gaucher (malattia ereditaria a carattere familiare, dovuta ad accumulo di una sostanza grassa, la cerasina, e di altre simili, nelle cellule della milza, dei polmoni e delle ghiandole endocrine), da malattia di Paget, da metastasi ossee, da mieloma multiplo, da osteopetrosi.
FOSFATASI ALCALINA
E' un enzima dosabile nel sangue, prodotto dall’intestino, dal fegato, da ossa e placenta; si trova nelle vie biliari. Il suo dosaggio viene eseguito per stabilire, in modo particolare, eventuali malattie delle ossa.sono considerati valori normali 90-250 mU/ml negli adulti e 100-700 mU/ml nei bambini Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da artrite deformante, da carcinoma biliare, da epatite, da malattia di Paget, da metastasi epatiche e ossee, da mieloma, da mononucleosi, da osteomielite, da rachitismo, da sarcoidosi, da fratture ossee,da insufficienza renale, da sarcoma osteogenico, da diete ricche di proteine. Un suo aumento, insieme all’aumento di transaminasi (vedere), di bilirubina (vedere) e gamma GT (vedere), può quasi sicuramente decretare la presenza di una alterazione alle vie biliari.Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere causati da anemia, da età avanzata, da ipotiroidismo, da malnutrizione.
FOSFOLIPIDI
Prodotti a livello epatico, partecipano alla formazione delle lipoproteine (colesterolo HDL, LDL).Sono considerati valori normali 100-300 mg/100 ml.Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da bulimia, da cirrosi epatica, da diabete mellito, da epatopatie croniche, da insufficienza renale cronica, da iperlipemia, da ipertiroidismo, da obesità, da pancreatite cronica.Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da anoressia, da digiuno, da ipertiroidismo, da malnutrizione, da steatorrea.
HMT
Vedi EMATOCRITO
IMMUNOGLOBULINE
Vedere GAMMAGLOBULINE.
INSULINA
Ormone prodotto e immesso in circolo dal pancreas il cui compito è quello di permettere alle cellule di utilizzare il glucosio.Sono ritenuti valori normali 10-40 microU/l.Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da alcolismo, da cirrosi epatica, da dieta, da epatopatia cronica, da insulinoma, da sindrome di Cushing, da uso di diuretici e cortisonici.Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da diabete giovanile, da pancreatite postalcolica, da pancreasectomia, da terapia con insulina.
LEUCOCITI (WBC)
Chiamati anche globuli bianchi; sono conteggiati con speciali apparecchi contaglobuli. Ce ne sono di diversi tipi: basofili, eosinofili, linfociti, monociti, neutrofili. La loro funzione è quella di difendere l’organismo dalle infezioni. L’esame che evidenzia la percentuale dei diversi globuli bianchi presenti nel sangue si chiama formula leucocitaria (vedere emocromo). è molto importante, quando c’è un aumento di globuli bianchi, sapere quale tipo sia aumentato: in questo modo, si può stabilire che tipo di infezione è in atto. Per avere un quadro più preciso vedere le singole voci (basofili, eosinofili, linfociti, monociti, neutrofili).Sono considerati valori normali un numero di 4.000-10.000 in un millilitro cubo di sangue.Valori superiori possono essere determinati da infiammazioni o infezioni: se aumentano i neutrofili la infezione è di natura batterica, se aumentano i linfociti è tendenzialmente di origine virale, se aumentano quelli eosinofili si può pensare o ad una allergia o ad una infestazione da parassiti. Quando i globuli bianchi raggiungono picchi altissimi (da 30 mila a centinaia di migliaia) si hanno le leucemie.
LINFOCITI
Cellule appartenenti a un gruppo di globuli bianchi di importanza essenziale per la funzionalità del sistema immunitario dell’organismo.Sono considerati valori normali un numero di 1500-3000 in un millimetro cubo di sangue Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da artrite reumatoide, da epatite, da gotta, da infezioni, da morbo di Crohn, da mononucleosi, da pertosse, da uso di farmaci, da vaccinazioni.Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da AIDS, da aplasia midollare, da insufficienza renale, da irradiazioni, da linfomi, da lupus eritematoso, da malattia di Hodkin, da miastemia, da neoplasie maligne, da uso di farmaci citostatici e cortisonici.
LIPASI
E' un enzima in grado di scindere i trigliceridi (vedere) in altre sostanze (glicerolo e acidi grassi); è prodotto dal pancreas.Sono considerati valori normali 8-60 U/l.Valori superiori a quelli di riferimento possono essere causati da anestesia, da calcolosi biliare, da neoplasia del pancreas, da pancreatite, da peritonite, da uso di farmaci anticoagulanti.Valori inferiori a quelli di riferimento possono essere determinati da cirrosi.
LISOZIMA
E' un enzima presente nei globuli bianchi, nel muco nasale, nelle ghiandole lacrimali e soprattutto nella saliva; è dotato di azione antinfettiva: uccide microbi e virus ed è una delle difese naturali di cui dispone l’organismo.Valori di riferimento 2-12 microgrammi (mcg)/ml Valori superiori a quelli di riferimento possono essere determinati da infezioni renali, da leucemie, da policitemia, da sarcoidosi, da ustioni.Valori inferiori a quelli di riferimento possono essere determinati da granulocitopenia, da ipoplasia midollare.
MAGNESIO
Elemento metallico che svolge numerosi ruoli essenziali per l’organismo: è indispensabile per la formazione delle ossa e dei denti, per la contrazione muscolare, per la trasmissione degli impulsi nervosi e per l’attivazione di molti enzimi.Valori di riferimento 1,5-2,5 millequivalenti (mEq)/l.Valori superiori a quelli di riferimento possono essere determinati da diabete insipido, da digiuno, da disidratazione, da eccessiva ingestione, da febbre, da insufficienza renale cronica, da ipotiroidismo, da sudorazione, da uso di diuretici.Valori inferiori a quelli di riferimento possono essere determinati da alcolismo, da asportazioni intestinali, da cirrosi epatica, da citostatici, da deficit di assorbimento, da diarrea, da diabete mellito, da diuretici, da glomerulonefrite cronica, da iperparatiroidismo, da pancreatite, da traumi, da ustioni.
MCV
E' il volume corpuscolare medio dei globuli rossi.Valori normali: 82-96 micron3.Valori superiori a quelli normali possono essere determinati da alcolismo, da anemia megaloblastica, da enteriti, da metastasi, da sferocitosi.Valori inferiori a quelli normali possono essere determinati da emoglobinopatie, da morbo di Cooley, da talassemia, da tumori maligni, da anemia ferropriva.
MIOGLOBINA
E' una proteina, "gemella"dell’emoglobina che si trova nei muscoli, ai quali conferisce il loro caratteristico colore rosso.Valori normali: deve essere assente nel sangue.La presenza nel sangue può essere determinata da alcolismo, da predisposizione familiare, da infarto cardiaco, da ipertermia, da sforzi fisici, da shock, da traumi, da ustioni.
MONOCITI
E' un tipo di leucociti (vedere); sono cellule del sangue di grandi dimensioni, più grandi rispetto agli altri leucociti.Sono considerati valori normali un 2-12% del numero totale dei leucociti (num. assoluto 200-1000).Valori superiori a quelli considerati normali possono essere determinati da collagenopatie, da endocarditi, da leucemia, da morbo di Crohn, da malattia di Hodgkin, da mononucleosi, da neoplasie maligne, da rettocolite ulcerosa, da sarcoidosi, da tifo.Valori inferiori a quelli considerati normali possono essere determinati da anemie, da irradiazioni.
NEUTROFILI (GRANULOCITI NEUTROFILI)
Appartengono alla serie dei globuli bianchi e ne rappresentano la classe più numerosa; in genere aumentano nelle infezioni batteriche.Sono considerati normali valori un 40-75% rispetto al totale dei leucociti (numero assoluto 1800-7200).Valori superiori a quelli considerati normali possono essere determinati da artrite reumatoide, da emorragie, da gotta, da gravidanza, da infarto cardiaco, da infezioni acute ad esempio appendicite acuta, da leucemie, da neoplasie maligne, da pancreatite, da uso di farmaci cortisonici, da ustioni, da vaccinazioni.Valori inferiori a quelli considerati normali possono essere determinati da agranulocitosi, da anemie, da cirrosi epatica, da epatiti croniche, da influenza, da lupus eritematoso, da malaria, da mononucleosi, da morbillo, da parotite, da rosolia, da salmonellosi, da tifo, da intossicazione da benzolo, da piombo, da terapia radiante e antiblastica.
PIASTRINE
Sono i più piccoli elementi figurati del sangue che contribuiscono alla coagulazione; aggregandosi insieme in particolari situazioni (traumi, ferite, emorragie) bloccano le emorragie. La loro aggregazione è un fenomeno sfavorevole quando tende ad avvenire in condizioni normali, perchè può portare alla trombosi. La loro diminuzione causa alterazioni dell'emostasi con allungamento del tempo di emorragia. Sengono presi come valori di riferimento un numero di 150.000-400.000 per millimetro cubo di sangue.Valori superiori a quelli presi come riferimento possono essere determinati da carcinomi, da carenza di ferro, da troppo esercizio fisico, da febbre reumatica, da infiammazioni, da leucemie, da morbo di Hodkin, da osteomieliti, da parto, da policitemia, da splenectomia, da traumi, da uso di vitamina B12.Valori inferiori a quelli presi come riferimento possono essere determinati da anemia aplastica, da deficit di vitamina B12, da infezioni virali, da leptospirosi, da leucemia, da linfomi, da malaria, da porpora, da trasfusioni, da uso di antibiotici, di barbiturici, di diuretici, di fenilbutazone (farmaco antinfiammatorio non steroideo, FANS), usato per alleviare i sintomi di alcuni tipi di artrite, di ipoglicemizzanti (farmaci per diabetici che abbassano la glicemia stimolando la produzione di insulina da parte del pancreas: sono compresse da prendere per bocca), da PAS (sigla che sta per indicare acido para-amminosalicilico, farmaco usato nella cura della tubercolosi), di piramidone e di sulfamidici (categoria di farmaci storici perchè furono i primi ad essere usati contro le infezioni; oggi sono in gran parte sostituiti dagli antibiotici).
POTASSIO
E' un minerale presente nelle cellule e nel sangue; da esso dipende l’attività dei muscoli, non ultimo il cuore di cui contribuisce a regolare il battito; regola l’equilibrio idrico dell’organismo. Nel siero la sua presenza è minima; si trova nell’interno della cellula.Sono considerati valori normali 3,5-5,2 milliequivalenti (mEq)/l.Valori superiori a quelli considerati normali possono essere determinati da diabete mellito, da eccessiva introduzione, da infezioni, da insufficienza renale, da traumi, da uso di chemioterapici e penicillina, da ustioni. Molto potassio e poco sodio è una condizione che comporta alterazioni delle membrane cellulari, che possono comportare modificazioni a livello muscolare.Valori inferiori a quelli considerati normali possono essere determinati da diarrea, da uso di cortisone, da malnutrizione, da morbo di Addison, da uso di diuretici, da vomito. Una situazione con molto sodio e poco potassio indica che si è ridotta la parte liquida del sangue e ciò provoca alterazione della funzionalità dei muscoli.
PSA
Si tratta di un antigene prostatico specifico.Valori normali: 0.0-4.0 ng/mL.Valori superiori a quelli considerati normali possono essere determinati da carcinoma prostatico, iperplasia prostatica benigna, flogosi prostatiche.
PT O TEMPO DI PROTROMBINA E PTT O APTT
Si tratta di esami di solito richiesti prima di un intervento chirurgico, in caso di alcune malattie del sangue (come l’emofilia) oppure semplicemente come check-up. Sono prove di laboratorio che consentono di valutare il tempo di coagulazione del plasma. La coagulazione è quel processo che si innesca nel momento in cui c’è una rottura di uno o più vasi sanguigni e che, attraverso un meccanismo complesso che coinvolge diverse sostanze, blocca l’emorragia. E appunto la protrombina (vedere) è una proteina che svolge questo delicato meccanismo di riparazione della rottura dei vasi sanguigni. Nel soggetto normale il tempo di protrombina (PT) è di 12-15 secondi (a seconda dei metodi laboratoristici) corrispondente ad un'attività protrombinica del 100%. Questi valori, se risultano alterati sia in positivo sia in negativo, sono indici di difficoltà nella coagulazione, difficoltà che deve essere ben valutata dal medico. Per l'APTT (tempo di tromboplastina parziale attivata) nei soggetti normali, a seconda dei metodi di analisi, può arrivare fino a 40 secondi. A mano a mano che il tempo di protrombina(PT) risulta aumentato, cioè meno il plasma è coagulabile, la percentuale del 100% diminuisce; valori superiori a quelli considerati normali possono essere determinati da difetti congeniti, da malattie del fegato, da alcune anemie, in corso di terapia anti coagulante orale(molto usata nelle patologie cardiovascolari). Per quello che riguarda la APTT il tempo si allunga in caso di emofilia e in corso di terapia con eparina (farmaco anti coagulante). Valori inferiori a quelli di riferimento (il sangue si coagula più facilmente) possono essere causati da somministrazione di vitamina K, dall’uso di farmaci (ad esempio corticosteroidi), da trombosi.
RAME
Elemento metallico che costituisce una parte essenziale di vari enzimi; è necessario in quantità piccolissime. E’ fondamentale col ferro nella sintesi della emoglobina e quindi per la produzione di globuli rossi e per il trasporto dell’ossigeno ai vari tessuti.Sono considerati normali valori di 60-160 microgrammi (mcg)/100 ml.Valori superiori a quelli normali possono essere determinati da anemie, da cirrosi epatica, da collagenopatie, da uso di contraccettivi; da eccessiva ingestione, da gravidanza, da ipertiroidismo, da infiammazioni, da leucemia, da morbo di Hodgkin, da neoplasie maligne. Valori inferiori a quelli normali possono essere determinati da alimentazione povera, da anemie, da deficit di assorbimento, da insufficienza renale, da steatorrea, da ustioni, nella malattia di Wilson.
SODIO
Elemento che, insieme al potassio e ad altre sostanze, regola il volume dei liquidi dell’organismo, mantiene normale il ritmo cardiaco ed è responsabile delle contrazioni muscolari. Il livello di sodio nel sangue è controllato dai reni che ne eliminano un eventuale eccesso con le urine. Oltre il sale da tavola, le principali fonti alimentari sono i cibi lavorati, il formaggio, il pane e i cereali, le carni e i pesci affumicati, in salamoia o conservati. I sottaceti ne contengono grandi quantità. è uno dei principali componenti del plasma; esso è presente nella parte liquida (siero del sangue). Sono considerati valori normali 135-146 milliequivalenti (mEq)/l. Valori superiori a quelli normali possono essere causati da iperaldostenorismo, da diabete, da diarrea, da eccessiva ingestione, da edemi, da febbre, da sindrome di Cushing, da sudorazione, da uso di farmaci cortisonici, da ustioni. Valori inferiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da acidosi, da cirrosi epatica, da insufficienza cardiaca, da diabete scompensato, da morbo di Addison, da nefrosi, da uso di farmaci diuretici, da vomito .
TEMPO DI PROTROMBINA
Vedi PT o tempo di protrombina e PTT o APTT
TESTOSTERONE
Ormone maschile prodotto dal testicolo, dall’ovaio e dai surreni. Regola i caratteri sessuali primari e secondari (esempio, la barba) nell’uomo e stimola il desiderio sessuale. Sono considerati valori normali 5-12 ng/ml nell’uomo adulto e 0,1-1,2 ng/ml nella donna adulta. Valori superiori a quelli considerati normali possono essere determinati da iperplasia surrenale, da neoplasie dell’ovaio, del surrene, del testicolo, da sindrome di Stein-Leventhal, da uso di androgeni e contraccettivi, da virilizzazione femminile Valori inferiori a quelli considerati normali possono essere determinati da cardiopatie congenite, da castrazione, da criptorchidismo, da insufficienza epatica e renale cronica, da ipogonadismo maschile, da ipotiroidismo, da irradiazioni, da mongolismo, da obesità, da parotite, da sindrome di Klinelfeter, da sindrome di Turner, da traumi, da uso di estrogeni.
TRANSAMINASI GOT e GPT
Si tratta di sostanze enzimatiche (proteine) che stanno all’interno delle cellule del fegato. Più che la bilirubina (vedere), il loro valore è utile per valutare il corretto funzionamento del fegato; possono anche indicare lo stato di salute del cuore e dell’apparato scheletrico. Si dividono in: transaminasi GPT o ALT, che riguardano soprattutto il fegato e transaminasi GOT o AST che riguardano invece soprattutto il cuore e lo scheletro. L’esame delle transaminasi viene prescritto di routine o spesso richiesto per tenere sotto controllo il fegato.
TRANSAMINASI GOT o AST
Enzima molto importante, si chiama "transaminasi glutamico-ossalacetico" che in sigla si definisce GOT oppure AST (aspartato transferasi). è presente nel fegato e viene analizzato per studiare le condizioni di questo organo, ma anche per valutare eventuali lesioni del muscolo cardiaco oppure alterazioni di quei muscoli che coordinano i movimenti dello scheletro.Valori normali oscillano fino a 40-45 U/l negli adulti e fino a 80 U/l nei bambini Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da alcolismo, da asma, da cirrosi epatica, da distrofia muscolare, da epatite, da gotta, da infarto del miocardio, da interventi chirurgici, da leptospirosi, da ittero ostruttivo, da metastasi epatiche, da mononucleosi, da pancreatite. Valori inferiori a quelli considerati normali possono essere determinati da diabete, da dialisi, da gravidanza.
TRANSAMINASI GPT o ALT
Enzima molto importante presente nel fegato. Si chiama "transaminasi glutamico piruvica", in sigla GPT oppure ALT (alanino amino transferasi); le transaminasi GPT danno la esatta valutazione della gravità dell’alterazione del fegato. Valori normali dovrebbero essere compresi tra 10 e 40 U/l per gli uomini e tra 5 e 35 U/l per le donne. Valori superiori a quelli considerati normali possono essere determinati da cirrosi epatica, da uso di contraccettivi, da distrofia muscolare, da emolisi, da epatiti, da ittero ostruttivo, da metastasi epatiche, da mononucleosi, da obesità, da pancreatite, da scompenso circolatorio, da traumi.
TRIGLICERIDI
Sono sostanze grasse prodotte nel fegato o introdotte con gli alimenti. Insieme all’aumento del colesterolo, l’innalzamento dei trigliceridi costituisce un fattore di rischio perchè danneggia le arterie. I trigliceridi hanno la sola funzione di "scorta" dei grassi per l’organismo, cioè non forniscono immediatamente energia (come il glucosio) ma vengono utilizzati solo nei momenti di emergenza, cioè quando l’organismo ha bisogno di energia. Essi entrano nell’organismo insieme ai cibi (soprattutto burro, insaccati e formaggi grassi) e non appena l’intestino li assorbe, vengono catturati da particolari proteine, i chilomicromi, e trasportati al fegato e al tessuto adiposo per essere immaganizzati. Nel momento in cui l’organismo ha bisogno di energia, altre proteine (chiamate Vldl) intaccano le scorte e trasportano i trigliceridi in circolo. Sono considerati valori normali 40-170 mg/100 ml; i valori sono molto influenzabili dall’alimentazione immediatamente precedente al prelievo; se si mangiano cibi grassi nei giorni che precedono l’esame, è possibile che il loro livello si alzi; anche l’alcol sortisce questo effetto. Valori superiori a quelli considerati normali possono essere determinati da alcolismo, da diabete mellito, da epatopatie, da insufficienza renale, da ipotiroidismo, da obesità, da pancreatite acuta. Se un loro aumento si associa a forte diminuizione dei valori del colesterolo HDL (vedere), rappresentano anch’essi fattore di rischio per infarto e ictus. Valori inferiori a quelli considerati normali possono essere determinati da anemia, da contraccettivi orali e gravidanza, da ipertiroidismo, da digiuno prolungato, da malnutrizione, da senilità (alterazioni delle capacità mentali che si verificano in conseguenza dell’invecchiamento), da ustioni.
VES
Sigla che sta per "velocità di eritro sedimentazione"; in pratica calcola il tempo necessario perchè la parte solida del sangue (globuli rossi) si separi da quella liquida (plasma).Sono considerati valori normali 2-10 mm/ora per l’uomo, 0-20 mm/ora per la donna. Non si tratta di valori molto precisi in quanto la VES può essere normale anche se l’infezione è già in atto, oppure può risultare elevata quando ormai si è già guariti e quindi è più che mai necessario il parere del medico. Salori superiori a quelli di riferimento possono essere determinati da artrite reumatoide, da epatopatie, da gravidanza, da infarto cardiaco, da infezioni, da infiammazioni, da insufficienza renale, da leucemie, da morbo di Hodgkin da neoplasie maligne, da shock, da TBC, da tiroidite di Hashimoto, da toxoplasmosi. Salori inferiori a quelli di riferimento possono essere determinati da allergie, da microcitemie, da neoplasie terminali, da policitemie, da uso di steroidi e anticoagulanti.
VITAMINA A
Solubile nei grassi (liposolubile), indispensabile per la crescita e la formazione di ossa e denti normali nei bambini, per la funzionalità della vista, per proteggere l'apparato urinario dalle infezioni e per il mantenimento di una pelle sana.Si trova nel fegato, nell'olio di fegato di merluzzo, nel tuorlo d'uovo, nel latte e latticini, nella margarina e in vari ortaggi e frutti come le carote, la zucca, il cavolo riccio, i broccoli, gli spinaci, le albicocche e le pesche.Valori normali: 20-60 mcg/dl (microgrammi/decilitro). Valori superiori a quelli normali possono essere causati da eccessiva introduzione con gli alimenti o uso di vitaminizzanti. L'eccessiva assunzione di vitamina A (ipervitaminosi A) può dare origine a fenomeni tossici anche molto gravi (epatopatia, morte). Tutte le vitamine liposolubili possono dare effetti collaterali da accumulo. Valori inferiori a quelli normali possono essere determinati da diabete, ipertiroidismo, da malnutrizione, da rettocolite ulcerosa.
VITAMINA B1
Detta anche tiamina, è solubile in acqua (idrosolubile) e svolge un ruolo essenziale nella attività di diversi enzimi coinvolti nella scissione e nella utilizzazione e nell’attività dei nervi, dei muscoli e del cuore. E' presente nella maggior parte degli alimenti che non sono stati raffinati. Fonti particolarmente ricche di questa vitamina sono il germe di grano, la crusca, i cereali, il pane integrale, la pasta, il fegato, il rognone, il maiale, il pesce, i fagioli, la frutta a guscio e le more. Valori normali: 2-5 mcg/dl (microgrammi/decilitro).Valori superiori a quelli normali (ipervitaminosi) possono essere causati da eccessiva introduzione con gli alimenti o eccesso di vitaminizzanti. L'eccesso viene eliminato dall'organismo e questo vale per tutte le vitamine idrosolubili.Valori inferiori a quelli normali (ipovitaminosi) possono essere causati da alcolismo, malnutrizione, uso di sulfamidici, da malassorbimento.
VITAMINA B2
Detta anche riboflavina, solubile in acqua(idrosolubile). E' indispensabile per l'attività dei diversi enzimi coinvolti nella scissione e nell'utilizzazione degli zuccheri, dei grassi e delle proteine, per la produzione di energia nelle cellule, per l'utilizzazione di altre vitamine del gruppo B e per la produzione di ormoni da parte delle ghiandole surrenali. Valori normali: 2-4 mcg/100 ml (microgrammo/100 millilitri).Valori superiori al normale (ipervitaminosi) possono essere causati da eccessiva introduzione con gli alimenti o vitaminizzanti. Valori inferiori a quelli normali (ipovitaminosi) possono essere causati da ileite, da malnutrizione, da parassitosi, da rettocolite ulcerosa, da uso di antibiotici, da malassorbimento.
VITAMINA B6
Detta anche piridossina, solubile in acqua (idrosolubile). Risulta particolarmente importante per l'attività di vari enzimi e ormoni coinvolti nella scissione e nell'utilizzazione dei carboidrati, dei grassi e delle proteine, nella produzione dei globuli rossi e degli anticorpi, nell'attività dell'apparato digerente e del sistema nervoso e nel mantenimento di una pelle sana. Adeguate fonti alimentari sono il fegato, il pollame, il maiale, il pesce, i cereali integrali, il germe di grano, le banane, le patate e i fagioli secchi. Valori normali: 50-250 mg/ml (milligrammi/millilitri). Valori superiori ai normali (ipervitaminosi) possono essere causati da eccessiva introduzione con gli alimenti o da vitaminizzanti. Valori inferiori ai normali (ipovitaminosi) possono essere causati da uso di citostatici, da gravidanza, da malnutrizione.
VITAMINA B12
Chiamata anche cianocobalamina, idrosolubile (solubile in acqua). E' importante per la produzione del materiale genetico nelle cellule e quindi per la crescita e lo sviluppo, per la produzione di globuli rossi nel midollo osseo e per una normale attività del sistema nervoso. Alimenti ricchi di questa vitamina sono il fegato, il rognone, il pollo, il manzo, il maiale, il pesce, le uova e i latticini. Valori normali: 200-900 mcg/100 ml (microgrammi/100 millilitri).Valori superiori al normale (ipervitaminosi) possono essere causati da eccessiva introduzione con gli alimenti o con vitaminizzanti.Valori inferiori al normale (ipovitaminosi) possono essere causati da anemia perniciosa, da enteropatie, da epatopatie, da gravidanza, da insufficienza renale cronica, da malnutrizione, da resezione gastrica (totale o parziale asportazione chirurgica dello stomaco; le cellule parietali del fondo dello stomaco producono il fattore intrinseco indispensabile all'assorbimento della vitamina B12).
VITAMINA C
Conosciuta anche col nome di acido ascorbico, solubile in acqua (idrosolubile). E' importante per la crescita e la buona conservazione di ossa, denti , gengive, legamenti e vasi sanguigni, per la risposta immunitaria dell'organismo alle infezioni, per la guarigione delle ferite e l'assorbimento di ferro dal tubo digerente. Le principali fonti sono la frutta e la verdura secca, gli agrumi, i pomodori, gli ortaggi a foglia verde, le patate, i peperoni, le fragole e i meloni ne sono fonti particolarmente ricche. Valori normali: 0.5-1.5 mg/100 ml (milligrammi/100 millilitri).Valori superiori al normale (ipervitaminosi) con fenomeni di tossicità possono essere causati da eccessiva introduzione con gli alimenti o con vitaminizzanti. Valori inferiori al normale (ipovitaminosi) possono essere causati da anemie, da emorragie, da malattie infettive, da malnutrizione, da osteoporosi, da rachitismo, da scorbuto.
VITAMINA D
Detta anche calciferolo, liposolubile (solubile nei grassi). Contribuisce a regolare l’equilibrio del calcio e del fosforo, favorisce l’assorbimento di calcio dall’intestino ed è essenziale per la salute delle ossa e dei denti. Le fonti principali sono il latte, i pesci grassi come sardine, aringhe, salmone e tonno, il fegato, i latticini e il tuorlo d’uova. Valori normali: 10-30 m g/ml (micro grammi).Valori superiori a quelli normali (ipervitaminosi) possono essere determinati da eccessiva introduzione con gli alimenti o con vitaminizzanti, da ipercalcemia, da iperostosi.Valori inferiori a quelli normali (ipovitaminosi) possono essere riscontrarsi in corso d'insuf- ficienza renale, di osteomalacia, nel rachitismo, nella tetania.
VITAMINA E
Termine usato per indicare un gruppo di sostanze di cui la più importante è l’alfa-tocoferolo. La vitamina E è fondamentale per la protezione della struttura delle cellule, per il mantenimento delle attività di alcuni enzimi e la formazione dei globuli rossi; protegge i polmoni e altri tessuti dalle lesioni causate dalle sostanze inquinanti e previene la distruzione dei globuli rossi da parte di sostanze tossiche presenti nel sangue. Tra le principali fonti alimentari figurano gli olii vegetali, la frutta a guscio, la carne, gli ortaggi a foglia verde, i cereali, il germe di grano, e il tuorlo d’uovo.Valori normali: 0,8-1,5 mg/dl.Valori superiori al normale (ipervitaminosi) possono essere causati da eccessiva introduzione con gli alimenti o con vitaminizzanti. Valori inferiori al normale (ipovitaminosi) possono essere causati da malnutrizione, da malassorbimento.
VITAMINA H
Fa parte del complesso delle vitamine B.4 detta anche biotina. E’ indispensabile per l’attività di vari enzimi coinvolti nella scissione degli acidi grassi e dei carboidrati e nell’eliminazione dei prodotti di scarto della scissione delle proteine.E’ presente in molti alimenti: fegato, arachidi, fagioli secchi, tuorlo d’uovo, funghi, banane, pompelmi e angurie.Valori normali: 70-100 ng/100ml (nanogrammi).Valori superiori ai normali (ipervitaminosi) possono essere causati da eccessiva introduzione con alimenti o con vitaminizzanti. Valori inferiori (ipovitaminosi) ai normali possono essere determinati da malnutrizione e malassorbimento.
VITAMINA K
Anenadione, solubile nei grassi (liposolubile). E’ essenziale per la formazione, nel fegato, di sostanze che favoriscono la coagulazione del sangue. Le principali fonti alimentari sono gli ortaggi a foglia verde (cavolo, broccoli e cime di rapa), gli olii vegetali, il tuorlo d’uovo, il formaggio, il maiale e il fegato.Valori normali: 15-30 m g/100 ml (microgrammi). Valori superiori al normale (ipervitaminosi) possono essere causati da eccessiva introduzione con gli alimenti o con uso di vitaminizzanti. Valori inferiori a quelli normali (ipovitaminosi) possono essere determinati da alterazione della flora intestinale, da cirrosi epatica, da ittero, da rettocolite ulcerosi, da malassorbimento.
VITAMINA PP
Oniacina (nicotinammide). E’ solubile in acqua (idrosolubile). Esplica una funzione essenziale nelle attività del sistema nervoso e dell’apparato digerente, nella produzione degli ormoni sessuali e nel mantenimento di una pelle sana. Le principali fonti alimentari sono il fegato, la carne magra, il pollame, il pesce, i cereali integrali, la frutta a guscio e i fagioli secchi. Valori normali: 0,5-0,8 mg/100 ml.Valori superiori a quelli normali (ipervitaminosi) possono essere causati da eccessiva introduzione con gli alimenti o con vitaminizzanti.Valori inferiori a quelli normali (ipovitaminosi) possono essere causati da alcolismo, da malassorbimento, da malnutrizione, da uso di antibiotici e sulfamidici.
ZINCO
Elemento indispensabile per la crescita normale, lo sviluppo degli organi genitali, l’attività normale della prostata, la guarigione delle ferite, la produzione di proteine; controlla l’attività di più di 100 enzimi ed è coinvolto nel funzionamento della insulina. Piccole quantità di questo elemento sono presenti in molti cibi come la carne magra, il pane e i cereali integrali, i fagioli secchi e gli alimenti marini. Valori normali: 80-160 m g/100 ml (microgrammi).Valori superiori al normale possono essere determinati da osteosarcoma; dose letale 10g.Valori inferiori al normale possono essere causati da AIDS, da alopecia, da dermatiti, da diabete mellito, da leucemia, da linfomi.